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“Bonding”: il nuovo show Netflix criticato dalle ‘sex worker’

Bonding: Il bsdm come non lo avete mai visto

Fresca e irriverente, se dovessimo in qualche modo giudicare il lavoro di Rightor Doyle per la dark comedy targata Netflix. Semi biografica, Bonding racconta le avventure di Peter(Brendan Scannell) giovane comico squattrinato e di Tiffany(Zoe Levin) dominatrice.

Peter, viste le sue difficoltà economiche, decide di accettare la proposta di Tiff diventando di conseguenza un ‘sex worker’.

Il tutto è incentrato sulla pratica del Bdsm e sulle esperienze di vita dell’autore, dalla quale lui stesso ha attinto per creare Bonding. E da qui nasceranno una serie di equivoci dovuto all’ambiente sessuale che si evolvono su episodi di 15 minuti circa.

Bonding nuova serie netflix

Bonding piace a tutti?

Nonostante Bonding sia composto solamente da 7 puntate da meno di 20 minuti (nuovo format di Netflix), è già finito sotto la lente degli addetti ai lavori e fruitori. Infatti su svariati post di ringraziamento degli autori, oltre ai commenti positivi ne sono giunti anche di negativi. Commenti che facevano notare che la serie aveva tante inesattezze e approssimazioni per quanto riguarda il Bdsm.

Vani i tentativi di spiegare che lo show aveva anche propositi positivi, come quello di ridimensionare e stemperare l’aria intorno a le pratiche sessuali.

L’ira delle sex worker.

Tutto ciò ha fatto sì che le sex worker non vedessero di buon occhio il progetto. Ma non è finita qui, l’ultima goccia che pare abbia fatto traboccare il vaso è legata ad un account Twitter. A quanto pare l’account Twitter di una certa “mistress May” (alter ego di Tiff) sia l’unico profilo verificato di sex workers presente su Twitter. Profilo che ovviamente viene usato per promuovere la serie visto le recensioni positive che pubblica riguardanti lo show.

Intervistate, alcune sex worker operanti nel settore del Bdsm non hanno risparmiato critiche anche aspre. Criticando maggiormente l’approssimazione nel descrivere quelle che sono le pratiche e tutto quello che ne concerne, come igiene e parole di sicurezza. Tutte hanno voluto sottolineare che questo è un lavoro, anche se riguarda il sesso, è comunque un lavoro e ci sono delle regole ben precise da rispettare. Cosa che bello show non viene fatto notare, basando tutto sul pressappochismo, secondo loro.

Ma la cosa più grave e più criticata è, secondo le dominatrici, il fatto che venga fatto passare un messaggio sbagliato. Ovvero che tutte le operatrici del settore si siano date a quell’attività poiché da piccole hanno subito abusi. Cosa che loro escludono categoricamente e che, come fermamente sottolineano, non ha trovato riscontro fondati in nessuno studio.

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