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Watchmen: DC Comics annuncia uno spin-off scritto da Tom King sul personaggio di Rorschach

DC Comics ha annunciato che Tom King, Jorge Fornés, Dave Stewart e Clayton Cowles saranno al timone di un nuovo spinoff di Watchmen intitolato Rorschach.

Rorschach è ambientata 35 anni dopo gli eventi di Watchmen, cioè 35 anni dopo che il piano di Ozymandias di simulare una falsa invasione aliena a New York fallisse, provocando centinaia di migliaia di vittime e facendo perdere definitivamente la fiducia dell’opinione pubblica negli eroi in maschera. Si tratta di una miniserie in 12 numeri che sarà pubblicata sotto l’etichetta DC Black Label, rivolta ad un pubblico maturo di lettori.

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Cover di Jorge Fornés per Rorschach #1

Similmente alla serie Watchmen trasmessa su HBO e all’opera originale del 1986, ci troviamo di fronte ad un lavoro molto politico. È un lavoro di rabbia. Oggi siamo costantemente arrabbiati e dobbiamo fare qualcosa per questa rabbia. Il titolo è Rorschach non tanto per il personaggio di Rorschach, ma perché ciò che vedrete nei protagonisti vi dirà di più su di voi che su di loro.

Queste le parole di Tom King rilasciate nel comunicato stampa che presentava la serie. Di seguito alcune tavole in anteprima del primo numero in uscita il prossimo 13 Ottobre negli USA .

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Watchmen, la serie capolavoro sceneggiata dal “Bardo” Alan Moore e illustrata da Dave Gibbons, non ha bisogno di presentazioni. La peculiarità innovativa che differenzia Watchmen dai fumetti che lo hanno preceduto è quella di presentare i supereroi nel loro aspetto umano e quotidiano, con i loro problemi etici e personali, decostruendo l’archetipo del supereroe tradizionale. A questo si aggiungono un uso ricorrente della simbologia, dialoghi con più livelli interpretativi e metanarrazione. La miniserie, per la sua maturità e i temi trattati, venne etichettata come romanzo a fumetti e contribuì a diffondere la denominazione “graphic novelcome opera artisticamente e tematicamente assimilabile alla letteratura e quindi superiore al resto dei fumetti, considerati all’epoca poco più di un genere di consumo.

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FONTECBR

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