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Cursed: la recensione no-spoiler della nuova serie Netflix

In questa recensione parleremo della nuova serie Netflix Cursed, uscita sulla piattaforma il 17 luglio 2020; il tutto ovviamente no-spoiler.

La serie è stata prodotta da Alex Boden, con Tom Wheeler e Frank Miller come produttori esecutivi; i dieci episodi che la compongono hanno una durata di circa un’ora ciascuno, per un totale di dieci ore di visione.

LA TRAMA:

Basata sul romanzo bestseller omonimo, Cursed è una re-immaginazione dell’antica leggenda di Re Artù raccontata dal punto di vista di Nimue, un’adolescente con un dono misterioso; la ragazza è destinata a diventare la poderosa (e tragica) Dama del Lago. Dopo la morte della madre la sua missione è trovare il mago Merlino e consegnargli una spada antica; nel suo cammino incontra un compagno inaspettato in Artù, un giovane mercenario. Durante il suo viaggio, Nimue diventa un simbolo di coraggio e ribellione contro i terrificanti Paladini Rossi, e il loro complice Re Uther. Cursed è una storia di trasformazioni, i cui temi possono essere attualizzati: la della natura, il terrore religioso, le guerre senza senso e il coraggio di affrontare sfide impossibili.

I PERSONAGGI:

L’elemento più importante del cast è sicuramente Katherine Langford, che interpreta la protagonista Nimue; abbiamo poi Devon Terrell nei panni di Artù, Gustaf Skarsgård come Merlino e Daniel Sharman come Il Monaco Piangente; ci sono poi Sebastian Armesto nel ruolo di Re Uther, Lily Newmark come Pym, Shalom Brune-Franklin come Igraine e Peter Mullan come Padre Carden.

Avendo visto la serie 13 Reasons Why, ho apprezzato l’interpretazione di Katherine, che ha saputo entrare bene nel ruolo e ha fatto una buona performance, anche se non eccezionale. Per quanto riguarda il resto del cast, l’unico che mi ha colpito è stato Gustaf Skasgard che a mio avviso ha dato una nuova e più attuale veste a Merlino, incarnando i diversi lati del suo carattere alla perfezione.

GUSTAF SKARSGRD (MERLIN)

LA MIA OPINIONE SU CURSED:

Avevo alte aspettative per Cursed, alimentate dagli elementi fantastici della serie e dalla curiosità per le leggende di Re Artù; devo dire però che mi ha lasciato insoddisfatta e nel complesso la mia opinione non è positiva.

Come ho già accennato nel paragrafo precedente, le performance degli attori non mi hanno colpito particolarmente; molte scene sono implausibili, fin troppo nonostante sia una serie fantasy, e viene a mancare l’effetto di realtà che dovrebbe esserci. L’errore più grande a mio avviso sta nella mancanza di un cappello introduttivo che spieghi brevemente le leggende di Re Artù e dei personaggi presenti in esse; essendo la serie pensata per un target giovane, molti spettatori possono trovarsi spaesati e avere la sensazione di star “perdendo pezzi”. Ho apprezzato invece le animazioni inserite fra le diverse scene e le ambientazioni della serie, molto suggestive e che richiamano gli aspetti magici.

IN CONCLUSIONE:

Ricapitolando, Cursed poteva essere l’inizio di una serie fantasy longeva come Game of Thrones ma è, a mio avviso, l’ennesimo prodotto trash di Netflix. Il finale aperto allude a una seconda stagione ma a malincuore non penso che la guarderei vista la delusione della prima.

E voi avete visto Cursed? Siete d’accordo con me o vi è piaciuta? Diteci cosa ne pensate con un commento e seguiteci su Nerdpool.it per rimanere aggiornati sul mondo delle serie tv e molto altro!

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