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Platinum End – Recensione

Platinum End, un survival game per decidere il nuovo Dio

Platinum End è un manga scritto da Tsugumi Oba e disegnato da Takeshi Obata. Per la coppia si tratta della terza collaborazione dopo i fortunati Death Note e Bakuman. Il manga è edito dalla Shueisha sulla rivista mensile Jump SQ mentre in Italia è stato distribuito da Planet Manga, il primo volume e’ disponibile sia in versione normale che in versione discovery editions e con l’uscita del volume 14 e’ arrivato alla sua conclusione.

LA TRAMA

Mirai Kakehashi è un ragazzo orfano di entrambi i genitori che vive con due zii che lo sottopongono a crudeli abusi. Subito dopo aver preso il diploma delle scuole medie decide di suicidarsi. Stanco della sua vita irrimediabilmente triste e priva di alcuno scopo, si getta dalla cima di un grattacielo. Appena pronunciate quelle che crede essere le sue ultime parole, rigurdanti il fatto che il suo unico rimpianto era di non essere riuscito ad essere felice, Mirai viene salvato dall’angelo Nasse. L’angelo gli fa dono di speciali poteri così da poter ritrovare uno scopo nella vita.

Questi poteri consistono nelle ali angeliche, per volare ovunque egli voglia, e nelle frecce rosse e bianche. Le prime per rendere una persona innamorata per 33 giorni, le seconde per causarne la morte. Mirai, ricordando le parole della madre, vuole usare i suoi poteri per la felicità delle persone, ma Nasse lo informa che essi gli sono stati donati in quanto è in corso una gara per il ruolo di nuovo Dio. 13 persone sono state scelte come candidati da angeli custodi come Nasse, ed essi devono contendersi il ruolo divino attraverso l’uso di questi poteri, senza possibilità di ritirarsi.

CONSIDERAZIONI

Bisogna subito dire che questo manga ha una struttura quantomeno curiosa, che non è chiaro se sia voluta dagli autori stessi. Fatto sta che l’opera può benissimo essere divisa in due parti distinte e che funzionano in maniera molto diversa. La prima parte è decisamente più uno shonen classico. C’è un antagonista, ben caratterizzato e con la giusta dose di determinazione nel diventare il nuovo Dio. Che non si fermera’ davanti a niente e si fara strada uccidendo gli altri candidati. E c’e’ ovviamente il gruppo di buoni che lo combatte. Questa parte l’ho sicuramente più apprezzata anche se ci si trova di fronte a dinamiche classiche e ben note.

La seconda parte è invece molto più particolare ed è ciò che forse rende questo manga piu’ interessante rispetto ad altri. Che può dare un motivo in piu’ per leggerlo a chi non interessa solo vedere combattimenti ma piace alternarli con momenti riflessivi ma che non mancano di azione.

Mentre in uno shonen classico è un susseguirsi di nemici sempre più forti, in Platinum End, si arriva a metà storia senza un nemico particolare e questo abbassa il ritmo della trama, o per meglio dire, ne sposta totalmente il baricentro.
Da una lotta tra candidati si passa ad un manga riflessivo, dove la filosofia e la ricerca del senso della vita e di quello che vivono i personaggi prende il sopravvento. Qui si cominciano a respirare di più i dialoghi, fatti di discorsi complicati e non sempre facili da capire, ma molto affascinanti e ricchi di spunti di riflessione.

Questo rende Platinum End un manga anomalo, che dividera’ i lettori, ci sara’ una parte che sara’ delusa e annoiata dall’evoluzione della trama. Ma l’altra parte (di cui io faccio decisamente parte) si trovera’ in mano un’opera che li lascerà seriamente colpiti e increduli per quello che hanno letto.

I DISEGNI

Le tavole secondo me sono la parte che alza il valore dell’opera, ma d’altronde già Bakuman e Death note a livello artistico erano eccezionali. Obata ha un tratto sempre molto fine e pulito, e le tavole si susseguono senza sbavature, in un crescendo di tecnica. Ogni tavola è sempre molto dettagliata, per non parlare delle pagine doppie, che sono veramente una gioia per gli occhi. Una nota particolare va alla raffigurazione degli angeli costudi, che grazie al suo tratto, Obata riesce a far rendere l’idea di qualcosa di etereo come un angelo dovrebbe essere.

PER CONCLUDERE

Platinum End, sebbene presenti molti elementi in comune con Death Note, se ne discosta, dando vita a una storia ricca di tensione e di attesa per ciò che succederà. I disegni sono ancora una volta incredibili, i personaggi interessanti. Ritornano i temi cari agli autori, l’etica e la giustizia, questa volta visti da un altro punto di vista, quello degli angeli. Il finale è qualcosa che non mi sarei mai aspettato, ma che suppongo sia perfetto per quest’opera. Mi ha lasciato di sasso per tipo 30 secondi, ma una volta ripreso, l’ho apprezzato veramente tanto. Quindi, per chiunque sia fan del duo di Bakuman e Death Note, non posso far altro che consigliarlo.

Platinum End E' un manga anomalo che dividera' i lettori, dando vita a una storia ricca di tensione e di attesa per ciò che succederà. Lo consiglio vivamente perche' e' un opera che lascera' i lettori seriamente colpiti e increduli per quello che hanno letto.

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