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Secret Invasion: la recensione del deludente e caotico finale di stagione

Purtroppo ci sono riusciti ancora. I Marvel Studios con il finale di stagione di Secret Invasion sono riusciti a non valorizzare una delle saghe più belle degli albi a fumetti, mettendo in scena una puntata troppo affrettata e molto deludente. Siamo stati abituati durante l’uscita di queste serie a non aspettarci capolavori del genere, ma Secret Invasion sembrava differente, quasi distante da quelle serie viste in precedenza.

Invece, come accade troppo spesso, le ultime due puntate hanno gettato alle ortiche quanto di buono fatto fino a quel momento. Questo anche a causa della troppa fretta e di una messa in scena approssimativa che ha fatto si che quanto di buono costruito fino a quel momento, sia caduto come un castello di carte.

Secret Invasion: Gravik una minaccia mai concretizzata

Partiamo dal villain, quel Gravik che tanto ci aveva appassionato ed attratto durante le prime puntate. Minaccioso, crudele e senza paura, con un piano che avrebbe potuto mettere a ferro e fuoco il pianeta Terra.

Purtroppo le cose sono cambiate in corsa e nella quinta puntata abbiamo avuto una regressione del personaggio interpretato da Kingsley Ben-Adir. Nell’ultimo episodio è stata esageratamente troppo sopra le righe, con un piano che svia completamente da quello iniziale e che porta allo scontro faccia a faccia in pieno stile far-west che avevo preventivato nella recensione della scorsa puntata.

Il personaggio in sé era anche interessante ma la sua evoluzione o meglio, involuzione, non hanno giovato alla serie che trova proprio in Gravik uno dei problemi maggiori. L’apice si raggiunge con il monologo finale, tanto, troppo sopra le righe, aggiunto ad una scrittura estremamente veloce del personaggio, che non ci aiuta a sentirci rapiti dalla sua malvagità e dal pericolo verso l’umanità.

La velocità destabilizzante degli avvenimenti

La velocità e la fretta degli avvenimenti nella serie è una delle cose che si possono riscontrare in tutti i prodotti MCU destinati alla piattaforma streaming. I soli 6 episodi da meno di 40 minuti ciascuno non riescono a raccontare una storia dal potenziale incredibile, che negli albi a fumetti trasmette angoscia e paura per i protagonisti.

Secret Invasion ha troppe sfaccettature per trasporre la saga in puntate con così poco minutaggio. Il finale aperto, collegato molto probabilmente a Captain America: Brave New World ed a Secret War, non aiuta a chiudere completamente la serie che ha ancora troppe domande aperte.

Il finale di stagione di Secret Invasion porterà con se delle conseguenze importanti

Secret Invasion avrà degli strascichi non indifferenti sul Marvel Cinematic Universe. Questo non solo per la macro-trama ma anche per i personaggi che abbiamo conosciuto nella serie. Infatti c’è una cosa che riguarda uno di loro che avviene repentinamente e senza un’adeguata preparazione. Quella che poteva essere una delle scene più iconiche dell’MCU, si è trasformata in un flash, un miraggio accaduto quasi per caso, un po’ come lo scontro che conclude la serie.

Infatti la risonanza di ciò che accade avrà degli strascichi non indifferenti nell’intero MCU. Questo doveva gettare le basi per Avengers: Secret War, ma per essere così importante doveva essere approfondita maggiormente. Gli ultimi minuti della serie dove vediamo le ripercussioni degli avvenimenti non sono sviscerati bene, facendo rimanere con l’amaro in bocca anche gli appassionati che difendono a spada tratta i prodotti Marvel. Sicuramente una serie che ci ha rivelato molto del passato di Nick Fury, ma questo non può e non deve bastare ad una seria che poteva e doveva fare sicuramente meglio.

Personaggi poco approfonditi, nonostante la loro importanza

La serie è purtroppo caratterizzata da una certa velocità, ma inizialmente non era un problema fino a che non si è arrivati al finale. Questo ha avuto ripercussioni su alcuni personaggi principali, come G’Iah (Emilia Clarke) e Sonya Falsworth (Olivia Colman).

Entrambe sono protagoniste di eventi che le vedono al centro dell’azione, ed in entrambi i casi le cose che accadono sono troppo affrettate. Questo ha reso la loro evoluzione poco approfondita, togliendo quell’entusiasmo che dovrebbe esserci in un finale adrenalinico come quello che abbiamo visto.

È forse la sola Priscilla, o meglio Varra, ad essere più approfondita dimostrando la sua importanza nella vita di Nick Fury e la sua importante presenza nella vita della spia. Una Priscilla che dovremmo vedere anche nei prossimi prodotti nei quali apparirà la spia numero 1 dell’MCU.

Secret Invasion rimarrà un occasione sprecata

Questa serie è l’emblema di quanto potenziale sia in mano ai Marvel Studios e di come questi non riescono mai a sfruttarlo. Sono riusciti a trasformare una delle saghe più belle degli albi a fumetti, in una corsa contro il tempo dov’è la fretta a farla da padrone. La sola presenza di Samuel L. Jackson non è bastata a salvare Secret Invasion dal disastro finale. C’erano segnali di quello che sarebbe accaduto, ma la speranza di tutti, fino alla fine, era riposta nell’ultimo episodio.

Purtroppo la risoluzione è stata troppo veloce, non riuscendo a rimanere impressa e lasciare il segno nei fan che ora potrebbero trovare ulteriore risposte in The Marvels. Soprattutto perché quello che accade nel finale è di importanza fondamentale e molto probabilmente avrà delle ripercussione sui prossimi prodotti, anche per quanto riguarda un determinato personaggio che ora sarà molto difficile da gestire.

Voi che ne pensate della serie Marvel? Vi è piaciuta? Fatecelo sapere con un commento.

Deludente ed affrettata. Secret Invasion ha dimostrato ancora una volta quanto i prodotti MCU degli ultimi tempi siano troppo approssimativi e confusionari. Una scrittura dei personaggi grossolana e cambi di idee in corsa, con correzioni degli eventi che abbiamo vissuto. Insomma, per niente promossa, una serie che aveva del potenziale per spaccare l'universo Marvel, risollevandolo, ma che ha solo gettato benzina sul fuoco.

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