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Gen V: la recensione dei primi 3 sconvolgenti episodi

Abbiamo visto Gen V, serie prequel di The Boys, grazie ad Amazon, che ci ha dato la possibilità di vedere in anteprima i primi 3 episodi. La serie si colloca fra la terza e la quarta stagione di The Boys, facendo anche riferimenti ad avvenimenti precedenti visti nella serie madre. Anche se non è proprio un sequel diretto, Gen V, ha comunque dei collegamenti molto importanti con la serie madre, quindi è sicuramente consigliato vedere prima The Boys nel caso in cui non l’abbiate ancora recuperata. Fatelo!!

Infatti ci sono tantissimi riferimenti proprio ai diversi Super che vediamo in The Boys, nella quale ci vengono introdotti i personaggi principali. Gen V, invece, ci racconta le vicende della Godolkin University, creata apposta per i supereroi e far esercitare e allenare le nuove leve di Super. Sesso, droga e violenza sono la caratteristica principale di Gen V, ma in generale di ogni prodotto legato a The Boys che esagera all’ennesima potenza questi aspetti nella serie spin-off.

Gen V, non una serie per tutti: violenza e sangue sono la normalità

La protagonista di Gen V è Marie Moreau, una ragazza afroamericana che ha come potere il controllo del sangue, il proprio e quello degli altri. Già da questo, potete immaginare quanta violenza ci sia nella serie spin-off, forse di più di quella vista in The Boys.

Se a questo ci aggiungiamo una scuola piena di ragazzi dagli svariati Super poteri e con fantasie che riguardano sesso e droga allora abbiamo una serie non per tutti. Uno dei protagonisti di Gen V, Golden Boy, è interpretato da Peter Schwarzenegger, (figlio di Arnold). Proprio uno dei più popolari della scuola entrerà a far parte de “I Sette”, i migliori e più famosi supereroi della Terra.

Qui infatti vediamo la corsa al posto migliore e tra intrighi, scontri e bugie, si svolge la serie spin-off. Marie dovrà muoversi nel campus, grazie all’aiuto della sua nuova compagna di stanza, Emma Meyer, ovvero, Little Cricket (Lizzie Broadway), star di Youtube con la capacità di rimpicciolirsi e ingrandirsi a piacimento. Nel campus ci sono altri personaggi come Jordan Li (Derek Lu/London Thor), con il potere del gender fluid, o Andre Anderson (Chance Perdomo), che è invece capace di manipolare i metalli.

Una serie profonda che tocca problemi attuali, in modo differenti

Gen V non è solo violenza e sangue, è anche questo, ma sono elementi inseriti grazie all’aiuto dei ragazzi protagonisti, la nuova generazione che si deve muovere attraverso i problemi attuali che stiamo vivendo. L’esempio più lampate è proprio Marie, che per usare il suo potere deve tagliarsi, e non riesce a provare che odio per chi le sta intorno.

Altro esempio è il personaggio di Emma, adolescente alle prese con dei problemi in famiglia e che deve fare una certa cosa per usare il suo potere, che in molti compatiscono. Tra tutti spicca però Jordan Li, che ha la super forza, ma anche la capacità di cambiare sesso a suo piacimento da ragazzo a ragazza. Questo è l’esempio di come Gen V, si apra alle sfide attuali e parli anche di Gender Fluo e di com’è difficile farsi accettare, anche dai proprio familiari.

In tutto questo non manca di certo quel tocco di azione, infatti i ragazzi dovranno unirsi per cercare di scoprire il mistero che si nasconde dietro al campo della Vought. Questo di certo incorniciato da una buona dosa di violenza, caratteristica principale quando si parla di The Boys e tutti i prodotti collegati.

A voi sono piaciute queste prime 3 puntate della serie? Fatecelo sapere con un commento.

Sicuramente sorprendete, con un livello di violenza e sesso raddoppiato a differenza della serie madre. Infatti Gen V, ci regala momenti altissimi per quanto riguarda la violenza e la trama nei suoi primi 3 episodi. Una sfida difficile da superare viste le aspettative dopo quanto si era visto in The Boys. I prossimi episodi ci diranno la verità, ma per adesso Gen V, è promossa anche per i temi attuali che affronta

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