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A murder at the end of the world – la recensione dei primi cinque episodi

Dai creatori di The OA arriva un nuovo murder mistery su Disney Plus!

Grazie agli amici di Disney Plus abbiamo avuto l’opportunità di vedere in anteprima i primi cinque episodi della nuova serie FX in uscita il 14 novembre. A murder at the end of the world ha come protagonisti attori del calibro di Emma Corrin, Clive Owen, Brit Marling, Harris Dickinson in una mistery story dai toni glaciali e misteriosi. Brit Marling (qui in veste anche di attrice) e Zal Batmanglij tornano a scrivere una sceneggiatura a quattro mani dopo il successo riscontrato dalla serie Netflix The OA mantenendo lo stesso stile e tematiche a loro care.

Di cosa parla A murder at the end of the world?

L’investigatrice amatoriale Darby (Emma Corrin) e otto ospiti vengono invitati dal multimilionario Andy Ronson (Clive Owen) in un Hotel in Islanda per sfruttare le loro competenze e salvaguardare il futuro dell’umanità. Tra menti creative come registi, scrittori e imprenditori, si crea dell’astio quando uno di loro viene ritrovato senza vita nella sua camera. L’unica a non pensare che sia morto per cause naturali, è proprio Darby, intenta a risolvere il mistero prima che sia troppo tardi.

Il passato della protagonista

Il caso, seppur ancora non risolto, è ricco di intrighi e echi dal passato dei protagonisti. La trama viaggia su due linee temporali: la principale, ambientata nel presente in Islanda e una nel passato dell’investigatrice. Grazie ai flashback, scopriamo corposi dettagli sul passato della protagonista che, oltre ad essere una detective amatoriale, è autrice di un libro in cui parla della risoluzione del suo primo caso, alle prese con un serial killer di donne assieme a Bill, sua ex fiamma e ospite in Islanda nel presente. Ancora non possiamo dirlo con certezza ma, probabilmente, le scene del passato avranno un ruolo importante nella risoluzione dell’omicidio.

La Sherlock Holmes della generazione Z

Le innate abilità investigative e tecnologiche, rendono Darby uno dei personaggi migliori della serie, scritto bene e interpretato magnificamente da Emma Corrin. Grazie a questo ruolo ha saputo dimostrare la sua versatilità nell’interpretare personaggi diversi (i più la ricorderanno per aver interpretato Lady Diana in The Crown) e arricchire i suoi ruoli con bravura e intelligenza. Oltre alla Corrin, però, in Murder at the end of the world abbiamo altri attori dalle grandi capacità. Uno su tutti è sicuramente Clive Owen, nei panni del miliardario Andy Ronson, un ruolo misterioso e carismatico con cui, grazie a un’occhiata, farebbe tremare il più temerario degli uomini. Insieme a lui, Harris Dickinson (Triangle of Sadness) nei panni di Bill, dimostra le sue capacità e si conferma essere uno dei giovani attori più promettenti della scena inglese. Tutti i personaggi hanno il loro fascino e possono vantare di una caratterizzazione degna di una serie del calibro di Murder at the end of the world.

Clive Owen in una scena di A murder at the end of the world

L’ambientazione e la fotografia glaciale

Il titolo della miniserie FX fa riferimento alla località in cui essa è ambientata, infatti, con fine del mondo non si intende un luogo alla fine dei tempi bensì all’Islanda, paese isolato ma senza dubbio affascinante. Una fantastica fotografia contrappone le calde luci degli ambienti minimal dell’Hotel al bianco freddo dell’esterno che crea un connubio di calore e gelo di forte impatto, capace di trasmettere angoscia e isolamento.

Conclusioni

Insomma, a noi questi primi cinque episodi ci sono piaciuti tanto e, se la serie dovesse mantenere questo livello, A murder at the end of the world entra di diritto nella lista delle migliori serie di questa stagione televisiva. Ora non ci resta che aspettare l’uscita dei nuovi episodi per scoprire nuovi dettagli sul caso! Vi aspettiamo alla prossima recensione!

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A murder at the end of the world è un ottimo murder mistery degno di un racconto di Agatha Christie ma in salsa moderna, con implicazioni tecnologiche e attuali. Emma Corrin interpreta un personaggio interessante, definito lo Sherlock Holmes della generazione Z dalle innate doti investigative. La serie riesce a mantenere l’interesse alto nei primi cinque episodi anche se, al momento, nulla è ancora risolto.

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