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Attack on Titan – La Recensione della Saga

"Se vuoi la pace, preparati alla guerra".

Attack on titan è l’anime basato sul manga di Hajime Isayama, Shingeki no Kyogin, che ci accompagna dal lontano 2013, prodotto fino alla terza stagione da Wit Studio, e dalla quarte stagione in poi, dallo Studio Mappa. Attack on Titan è disponibile per lo streaming su Chrunchyroll. Nel corso delle sue stagioni, abbiamo assistito a orde di giganti che travalicavano le mura, soldati che lottavano per la propria e altrui vita, e momenti di epicità unici. Riuscendo a farci rivalutare con estrema attenzione il concetto della Guerra e di come due fazioni opposte, possano avere gli stessi obiettivi. Ma, come disse qualcuno: “Se vuoi la pace, preparati alla Guerra”.

Trama

Eren, un ragazzino che vive all’interno di una città confinata da mura invalicabili e altissime, create per proteggere la popolazione dalla minaccia dei Giganti, sogna di poter entrare a far parte del corpo di Ricerca, poiché desidera vedere il mondo esterno. Ma, un giorno, dopo anni che non apparivano per attaccare la città, i Giganti ricompaiono e gli abitanti sono costretti a fuggire; Eren, perdendo la madre, e accompagnato dalla sua sorella adottiva Mikasa e migliore amico Armin, giura a sé stesso di sterminare ogni gigante sulla terra. Tuttavia, questo è solo l’inizio di una lunga complicanza di scelte militari, che andranno a cambiare il suo destino, scoprendo retroscena inaspettati che faranno riflettere sulle proprie credenze morali sia il protagonista, che il pubblico stesso.

The Final Chapters – Special 1

Nell’ultimo episodio uscito di Attack on Titan, Eren ha già dato via al boato, mentre nella forma completa da Gigante Fondatore riflette sul suo passato, e gli amici Mikasa e Armin, tentano disperatamente di farlo ragionare e fermare la tragedia messa in atto per sterminare i giganti e i Marleyani; alcuni dei quali si sono alleati con i “diavoli di Paradis” ( eccetto gli jaegeristi) pur di fermare il suo scellerato piano di distruzione mondiale.

Veniamo introdotti nella nuova parte di Attack on Titan, con un breve ricordo di Eren; Mikasa cerca di svegliare il protagonista, e nuovamente (dato che ci fu mostrata una scena simile anche all’inizio della saga), assistiamo al suo risveglio da “un sogno lunghissimo”, prima che i giganti attaccassero ancora le mura, mentre piange, da ragazzino, con Mikasa, anche lei ragazzina.

Dopodiché, torniamo al presente dove Eren, attraverso i poteri del Fondatore, sta spazzando via ogni cosa, come Halil e suo fratello Ramzi che vengono calpestati dai giganti colossali, come da previsione di Eren; Halil, lo stesso bambino che aveva invitato Eren e i suoi compagni a festeggiare al campo profughi la sera stessa in cui Eren lo salvò da alcuni delinquenti che lo stavano derubando, assiste a un Eren che si scusa in lacrime per la carneficina che sarebbe accaduta, perchè sarebbero tutti morti a causa sua. Tragedia inevitabile secondo il suo punto di vista, comprendendo l’ineluttabilità del destino.

Eren e la contemplazione del destino

Ma nel presente, Eren è inarrestabile, continua ad avanzare, pur provando, con ogni probabilità, dei sensi di colpa. E’ innegabile e impossibile, che Eren si ricordi ancora ogni evento che lo ha portato fin qui, e attraverso di essi avrebbe anche la scelta di risolvere in modi più “pacifici” gli enormi problemi che Paradis dovrà affrontare negli anni avvenire, ma la sua linea di pensiero ha un’ unica soluzione, anzi, forse lo è sempre stata: sterminare ogni gigante.

Del resto, dobbiamo ammettere che forse è sempre stata questa l’unica soluzione di Eren, il suo principale obiettivo di vitale importanza, ciò su cui ha basato la sua intera vita.

Ritmo, Coraggio e Sacrificio

In Attack on Titan tutti, sull’Isola di Paradis, sognavano di vedere e di vivere un giorno nel mondo esterno, ma in questo percorso si è poi scoperto che c’erano altri esseri umani, che desideravano eliminare i “demoni di Paradis”; quindi, il semplice “sterminare giganti” si è trasformato in qualcosa che andava oltre e che significava togliere la vita a un altro essere umano. Ma più che l’uso della diplomazia, di discorsi pacifisti ecc., Eren sceglie di usare ciò che è stato usato contro di lui per anni: “l’odio”. Senza pietà, vendicativo ad ogni costo senza dare la possibilità a un dialogo, fermo nella credenza in cui questo non servirebbe a nulla.

Eppure, vi sono personaggi che pur considerando ancora Eren un amico, un compagno d’armi o con cui abbiano avuto un rapporto di tipo affettivo, si contrappongono comunque alle sue ideologie perché considerano la metodologia in ci avanza Eren, eccessiva e prettamente no-sense; dando invece il beneficio del dubbio alla fazione opposta, avendo ottenuto risultati come la possibilità di un buon dialogo senza il bisogno di combattersi l’uno con l’altro, come nel caso della squadra del corpo di ricerca rimasta, e i soldati marleyani come Reiner, Pieck e Annie.

Ideali, Rimpianti e Conseguenze

Infatti, in quest’ultima parte, Annie che da sempre combatte una guerra in cui Marley ha ingannato tutti i suoi soldati migliori facendogli credere di affrontare una pericolosissima minaccia incombente, che non apparteneva a loro e che soprattutto non esisteva, dovuta esclusivamente ai loro sentimenti d’odio nei confronti di Paradis, decide di rimanere sulla nave per Odiha dove con altri compagni fa una confessione che aspettavamo tutti da tempo, in cui vediamo una Annie più delicata, mentre dice addio al suo passato da guerriera marleyana, o almeno così spera…

Ciò che invece non ci aspettavamo e che si poteva effettuare in un’altra maniera, in ogni caso relativamente giusta per la saga di AOT, è il sacrificio che un personaggio amato dai fan compie per salvare tutti gli altri, dando di nuovo significato alla storia, ricordandoci che in Attack on Titan nessuno è mai veramente al sicuro.

Alleati che un tempo erano nemici l’uno dell’altro, che non avrebbero mai immaginato di formare un’alleanza, tutti credevano di stare dalla parte giusta (anche se Pieck nella precedente stagione ci fa intuire che credeva nei suoi compagni e non in Marley), alla fine si ritrovano uniti a combattere una minaccia che si è concretizzata nel tempo, dopo le continue accuse e attacchi da parte di Marley, il gigante più pericoloso che ora è a tanto così dal distruggerli tutti, è finalmente una realtà.

Colpi di scena e l’attesa del finale

Vecchi compagni d’armi si ritrovano ancora una volta a combattere insieme, insieme ai loro fantomatici nemici che ora sono al loro fianco per la stessa causa, alcuni dei quali combattono l’ultima persona che vorrebbero affrontare poiché legati profondamente. E in tutto questo, nonostante i “sentieri” che ci vengono mostrati più di una volta, e ogni potere del gigante fondatore a disposizione, nonostante Ymir e il desiderio di vitale importanza della libertà inciso dentro Eren ma un po’ anche in tanti altri altri personaggi fondamentali, non ci è possibile tornare indietro. Forse però… Eren potrebbe avere il potere di cambiare il destino… Tutto risiede nelle sue volontà, che tuttavia sono comandate da una propria morale anti-convenzionale tutta sua.

Infatti Attack on Titan ci insegna oltre a tutto questo, anche l’impossibilità di poter tornare indietro nel tempo, ovvero la responsabilità delle proprie azioni effettuate o meno in buona fede, perché, come accade nel caso di Eren: “ad ogni azione corrisponde una reazione“.

Il secondo THE FINAL CHAPTERS special farà il suo debutto in Giappone su NHK-G alle 24:00 del 4 Novembre, da noi sarà appunto il 5 Novembre, di seguito vi lasciamo il secondo trailer rilasciato da Chrunchyroll!

Attack on Titan che ci insegna non sempre siamo dalla parte gusta, ci mostra lati della guerra su cui nessuno si è mai soffermato a riflettere ed eleva come nessun'altra opera prima d'ora, il vero valore della libertà. Ma insegna anche l'impossibilità di poter tornare indietro nel tempo, ovvero la responsabilità delle proprie azioni effettuate o meno in buona fede, perché, come accade nel caso di Eren: "ad ogni azione corrisponde una reazione".

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