Marco Galli, in veste di autore unico, confeziona una storia davvero interessante che vede l’Indagatore dell’incubo alle prese con delle creature che vivono sotto la città .
Il Color Fest in edicola “Il verme bianco”, è una storia inedita e completa molto attesa dal sottoscritto, che segue con interesse i lavori di Marco Galli. La testata del Color Fest non delude nemmeno quest’appuntamento, anzi, si dimostra la più densa di storie e artisti di altissimo livello.
TRAMA ED ELEMENTI NARRATIVI
Dal sito di SBE: “Inseguendo un piccolo landruncolo fin negli anfratti più profondi della metropolitana di Londra, Dylan Dog incappa in una sorta di folle setta religiosa che vive celata in un labirinto di cunicoli… L’Indagatore dell’Incubo scoprirà , a sue spese, che qualcosa di terribile è in agguato nel buio!”.
La trama strutturata da Galli si svolge in maniera lineare, attraverso l’utilizzo di alcuni elementi narrativi che rimandano ad altre opere di successo.
La comunità di folli che vive sotto Londra (non proprio tutti folli, ma guidati da un vero e proprio fanatico detto il profeta) ha rimandato subito la mia mente al TMNT ed al loro vagone-treno nella metro di New York; nell’abbigliamento e nella sua organizzazione, film come Mad Max e Waterworld o, in campo videoludico, la comunità di sopravvissuti di S.T.AL.K.E.R. o quella di Metro (che prende di pari passo quanto scritto da Dmitrij GÅ‚uchowski nei suo racconti). Insomma una comunità che ha deciso di rinunciare ad essere gli ultimi in superficie per costruire la propria comunità nel sottosuolo.
I MOSTRI CHE GOVERNANO IL SOTTOSUOLO
Ad impedire alla comunità sotterranea di vivere pacificamente vi sono dei veri e propri “Tremors” di seconda generazione, che si muovono con la velocità e le movenze di un velociraptor, e che costringono gli umani ad una continua lotta contro di loro.
Si scoprirà , nel corso della storia, che questi “cacciatori” sono solo degli esploratori del Verme Bianco, enorme abominio che già in passato ha incrociato il profeta divorandolo. Pur apparendo in poche vignette il suo aspetto è paradossale, come paradossale è tutto il microcosmo costruito attorno a questa storia.
Quasi come un sogno, i protagonisti della vicenda arrivano alla fine dell’albo col reale dubbio di aver vissuto o meno quell’inferno.
CONCLUSIONI
Come sempre il Color Fest si conferma una piacevole conferma con un livello artistico sempre alto. Nello specifico di questo albo, Marco Galli utilizza il media fumetto ai massimi livelli, attraverso soluzioni grafiche davvero utili alla narrazione ed un tratto davvero originale. Ho davvero apprezzato questo suo lavoro in ogni sua parte. Un Color Fest memorabile.
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