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Netflix aumenta i prezzi dei piani premium negli USA, Francia e UK

Aumenti dei prezzi dei piani premium Netflix e i dati del mercato finanziario della piattaforma streaming.

Proprio come anticipato da WSJ qualche giorno fa, dopo aver reso pubblici i risultati sugli utili, da cui è venuto a galla che gli abbonati sono saliti di 8,8 milioni solo nell’ultimo trimestre (un aumento del 9% rispetto all’anno scorso), Netflix ha annunciato un aumento, immediato, dei costi di alcuni abbonamenti negli USA, in Francia e negli UK. E’ probabile che tali aumenti vengano estesi anche nel resto dei Paesi dove è presente la piattaforma streaming.

I Prezzi aumentano immediatamente

L’effetto di questi aumenti, farà salire il costo mensile degli abbonamenti Basic e Premium negli USA di 3 dollari al mese, il primo a 11,99 l’altro a 22,99 dollari. Negli UK, i piani Standard e Premium aumentano invece di 2 sterline, a 7,99 e 17,99 sterline al mese, mentre i francesi subiranno un aumento di 2 euro, a 10,99 e 19,99 euro al mese, per gli stessi due piani d’abbonamento.

E’ bene evidenziare che nonostante gli attuali abbonati possano mantenere gli abbonamenti salvo eventuali annulli e modifiche, Netflix aveva già annunciato l’eliminazione del piano Basic in questi Paesi lo scorso Luglio, mentre in Italia è stato cancellato solo qualche giorno fa.

Come ipotizzato da WSJ, l’aumento di prezzo è dovuto al giro della condivisione delle password che Netflix ha già attuato come strategia, ottenendo risultati estremamente positivi come maggiori abbonati alla piattaforma. Oltretutto, lo scorso anno, Netflix ha dato vita (anche in Italia) a un nuovo piano “Standard with ads”, ovvero un abbonamento con pubblicità.

Fare pressione sugli abbonamenti con pubblicità

Netflix sta attuando una strategia con questi aumenti, il che gli comporta due benefici: da una parte c’è l’intenzione di fare pressione sugli utenti scoraggiati dall’aumento del prezzo del piano, portandolo a passare a un abbonamento più economico, ma con delle pubblicità. Dall’altra, vi è il profitto d’avere più entrate grazie a tutti coloro i quali accetteranno di continuare ad avere il loro abbonamento premium, senza pubblicità, seppur con un aumento di costo.

Il mercato pubblicitario sta affrontando una notevole trasformazione, e ridistribuzione riguardo gli investimenti. Le stime del “Global Ad Forecast” di Magna, riportano infatti, che quest’anno la raccolta di mezzi tradizionali subirà un calo del -0,9%, mentre il digital segnerà un aumento del +6,3%. Globalmente, la stima è intorno a un 4,6%. Mentre, gli incassi pubblicitari globali toccheranno gli 842 miliardi di dollari, avendo una crescita del 4,6% rispetto al 2022 (ovvero 905 miliardi di dollari).

Il panorama presentato, dà l’impressione che le intenzioni delle piattaforme siano quelle di riempire maggiormente il recipiente di utenti che accolgono la novità da poco introdotta dei piani con pubblicità, e che questo interesse stia incrementando sempre più. Gli abbonamenti più consistenti, mettendo da parte l’Europa, si sono riscontrati dalle parti del Medio Oriente e dell’Africa, dove Netflix ha accolto quasi 4 milioni di nuovi abbonati. Invece, più del 70% degli abbonati Netflix risiede fuori dagli USA.

Oltre 247 milioni di abbonati

Riguardo gli esiti finanziari, Netflix conclude il terzo trimestre del 2023 con un utile per azione di 3,73 dollari, superiore alle previsioni di 3,49 dollari, eseguite da LSGE (ex Refinitiv). Il fatturato, come da attese, è stato di 8,54 miliardi di dollari. Il numero totale di abbonati è salito a 247,15 milioni, oltre i 243,88 previsti.

Lo sciopero di scrittori e attori ha spinto Netflix a rivedere le sue proiezioni sulla spesa per i contenuti a 13 miliardi di dollari nel 2023, ipotizzando che gli studi arrivino a un accordo con gli attori con gli attori, abbastanza in fretta. Stiamo parlando di una cifra in calo rispetto ai 17 miliardi di dollari che intendeva spendere.

Gli autori cinematografici e televisivi di Hollywood hanno convalidato un nuovo contratto questo mese, ma gli attori restano, tuttora, in sciopero.

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