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Shangri-La Frontier – Come portare una boss fight in un anime

Nel mondo degli anime d’azione, specialmente quelli dedicati al mondo videoludico in realtà virtuale, difficilmente si vedono vere e proprie battaglie contro le creature del gioco. Fortunatamente, l’adattamento anime di Shangri-La Frontier sovverte questo paradigma e ci mostra una vera e propria raid boss battle, come la definirebbero i giocatori di MMORPG. Tutti i giocatori sanno come queste battaglie siano difficili e singolari, con meccaniche uniche e spesso incredibilmente punitive. Le quattro puntate intitolate Sentimenti di un istante per Setsuna ci mostrano proprio questa incredibile lotta. 

Il tempo si dilata

Prima che la battaglia inizi, Pencilgon avvisa Sunraku e Katzo che la prima fase del combattimento durerà dieci minuti. Un lasso di tempo esteso che, nel mondo dei MMORPG, spesso coincide con la durata totale di un combattimento, mentre qui consiste nella sola prima fase. I tre giocatori hanno un’idea di cosa li aspetti ma, nonostante questo, devono utilizzare quasi la metà dei loro strumenti perché c’è una grande differenza tra conoscere le meccaniche e vederle in prima persona. Il lasso di tempo prima che Wezaemon, questo il nome del boss, cambi fase ovviamente è ampliato negli episodi, questo perché, come spesso accade quando si è concentrati, il tempo si dilata. Lo spettatore, se videogiocatore, si concentra anche lui per capire le diverse meccaniche di questo combattimento e cambia la propria percezione, “rallentando” lo scorrere del tempo.

Seconda fase

Raggiunti i dieci minuti, Wezaemon cambia fase e ora i suoi attacchi sono diversi e, come se non bastasse, evoca una creatura robotica. Qui il gruppo è costretto a dividersi e ognuno si ritrova solo ad affrontare il proprio avversario, a eccezione di Pencilgon che rimane nelle retrovie pronta a intervenire nel caso in cui qualcuno avesse problemi. Qui vediamo entrambe le battaglie, anche in questo caso il tempo viene rallentato e ci permette di osservare le diverse dinamiche di gioco. Passati altri dieci minuti, all’interno del gioco, finalmente si arriva alla terza fase, che nessuno conosce.

Andare alla cieca

La terza fase di questo combattimento è completamente inedita per tutti e, nel gergo dei MMORPG, si definisce come going in blind, ovvero andare alla cieca. Non conoscere le meccaniche spesso porta a disastri annunciati, proprio perché non si hanno informazioni a sufficienza per riuscire a essere efficaci. In questi momenti, la nostra concentrazione aumenta, così come la nostra velocità di pensiero, tutto per creare una possibile strategia per riuscire a superare le nuove difficoltà. Le terze fasi spesso coincidono con quella finale, prima dell’effettiva sconfitta del boss, e questo significa solo una cosa: mosse devastanti in grado di sconfiggere chiunque con un singolo colpo

Quando questo avviene, bisogna riuscire a pensare con freddezza, senza lasciarsi sopraffare dal panico. Uno stato mentale incredibilmente difficile da ottenere, anche perché spesso, bisogna pensare fuori dagli schemi per riuscire a prevalere in queste occasioni. Ovviamente, ci sono differenze sostanziali tra quello attuabile nella realtà dei MMORPG ai quali siamo abituati e quando invece vediamo in anime di questo tipo, dove il giocatore ha mobilità assoluta e abilità completamente differenti. Proprio questo rende possibile assistere a combo e colpi che risultano più reali nelle loro animazioni.

Un finale imprevisto

La battaglia contro Wezaemon è giunta al suo culmine, ma per la chiave per riuscire a sconfiggere il Guardiano della Tomba non è più semplicemente sopravvivere ai suoi furiosi attacchi per dieci minuti. In un tipico MMORPG basterebbe far scendere la vita del raid boss a zero, ma in Shangri-La Frontier questo difficilmente accade quando si combatte contro i sette grandi boss. Sunraku deve trovare il modo per riuscire a superare anche questa fase perché questa sarà la sola possibilità che avranno lui e i suoi compagni. Quello che porta al termine dello scontro è qualcosa di unico e innovativo, qualcosa che, purtroppo, con la tecnologia attuale non si può ancora attuare.

Quello che vorremmo

Lo scontro con Wezaemon non è solo quanto di più simile ci sia a un raid boss, ma è anche la dimostrazione di possibilità ancora inesplorate all’interno del genere dei MMORPG. Scontri come questo, purtroppo, non sono ancora possibili perché non vi è ancora la giusta tecnologia, ma quando visori come quello di Shangri-La Frontier o Sword Art Online arriveranno, ci auguriamo che qualcuno riesca davvero a creare un mondo epico come quello in cui muovono i passi Sunraku e compagni.

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