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Wonton Soup volume 2: la recensione

Sempre bello e su di giri!

Grazie agli amici di Saldapress, abbiamo avuto modo di leggere il secondo volume di Wonton Soup. Con questa seconda parte si conclude la storia a tema culinario-spaziale scritta da James Stokoe. Se volete saperne di più sul primo volume vi lascio qui il link alla recensione. Se invece l’avete già letta e volete saperne di più sl finale della serie, non dovete fare altro che continuare a leggere questo articolo senza spoiler!

L’autore

Il canadese James Stokoe, dopo alcuni problemi con la legge statunitense in fatto di immigrazione, si è affermato come uno degli autori più prolifici del mercato Usa attuale. Per Marvel ha disegnato alcune storie per Moon Knight, Captain Marvel, Secret Wars e Venom. Oltre a varie altre opere per Image, è famoso per due fumetti editi da Saldapress. Godzilla la guerra dei 50 anni e per l’appunto Wonton Soup. Si contraddistingue per il suo stile molto dettagliato che strizza l’occhio al manga.

Il formato

Come nel caso del primo volume Saldapress ci propone un brossurato in bianco e nero, della collana Ramen Burgher. Formato: 140 x 210 mm con sovracoperta, 200 pp. al prezzo di 11,90 euro. Un formato molto piacevole, che Saldapress per fortuna sta utilizzando molto, per la felicità di noi lettori visto l’ottimo rapporto qualità prezzo.

Com’è questo Wonton Soup volume 2?

Questo secondo volume gode di tutti i pregi e i punti di forza della prima parte. Stokoe, con Wonton Soup, costruisce una narrazione scanzonata e folle. Una space opera fuori di testa a cui si incastra l’elemento culinario, raccontato per mezzo di ingredienti assurdi provenienti da ogni angolo dello spazio. Un racconto psichedelico, scorretto, sboccato che pagina dopo pagina alza sempre di più il tiro. Creature aliene di ogni tipo e colpi di scena in grado di ribaltare ogni cosa, sono all’ordine del giorno. Si ricorre alla rottura della quarta parete, ma lo si fa in modo intelligente. Ma soprattutto tra una risata e l’altra si fa anche critica sociale, con un evidente riferimento alle pratiche predatorie di certe multinazionali.

Un finale problematico

Il problema però con questo secondo volume di Wonton Soup è il finale, che non è un finale. Ora è pur vero che Stokoe, non se la passava benissimo a quei tempi, tant’è che si prende gioco delle leggi sull’immigrazione statunitensi ad inizio volume. Ma è evidente il fatto che manca tutta la trama orizzontale. Tutto il percorso di crescita del protagonista, avvenuto nel primo volume, in cui si analizzavano i motivi che lo avevano spinto ad abbandonare la carriera da chef, fino alla scelta radicale di intraprendere la carriera da camionista spaziale, viene totalmente accantonato. Il rapporto con la ragazza e più in generale, il suo percorso di maturazione non vengono ripresi, lasciando il personaggio incompiuto. Con un finale che risulta quindi tristemente monco. Sembra quasi che l’autore, abbia dovuto interrompere la storia, prima di quanto avrebbe voluto. Un vero peccato.

I disegni

James Stokoe realizza dei disegni sempre eccezionali. La minuziosità nel rappresentare le diverse figure e gli sfondi è incredibile. Ogni tavola è ricca di dettagli nascosti, di particolari e citazioni nascoste. Innegabile come sempre l’influenza del fumetto orientale. Ma Stokoe dimostra ancora una volta con Wonton Soup di avere uno stile unico, che prende il meglio da oriente e occidente. L’edizione in bianco e nero permette di godere al massimo del tratto dell’artista, che scontorna le diverse figure con tratto scuro marcato.

Wonton Soup conclusioni

Un’opera complessivamente molto piacevole e divertente. Davvero ben disegnata e diversa dal solito fumetto americano che arriva in Italia. Peccato però per il finale che rovina quanto di buono fatto fino alla penultima pagina. Diversamente avrebbe meritato molto di più. Noi comunque ve la consigliamo, sia che amiate i manga, sia che amiate i comics. Se non per la storia anche solo per i disegni di Stokoe. Grazie per essere arrivati fino in fondo. Noi ci leggiamo alla prossima recensione!

Wonton Soup volume 2 chiude l'epopea culinario spaziale raccontata da James Stokoe. Un racconto sboccato, scanzonato e folle. I disegni di Stokoe sono una gioia per gli occhi e perfettamente in linea con i toni della storia. Peccato per il finale non centratissimo.

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