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Le Fate Ignoranti: la recensione dei primi due episodi della serie TV diretta da Ferzan Ozpetek

Dal 13 aprile sarà disponibile su Disney + Le Fate Ignoranti, la serie TV basata sull’omonimo film di Ferzan Ozpetek. Il film uscito nel 2001 è stato un vero successo per il regista e ha distanza di 21 anni è tornato a raccontare la storia del gruppo dei personaggi romani e le loro vicende sentimentali. La serie reboot è stata ideata da Gianni Romoli e conta otto episodi con durata variabile tra i 40 e 50 minuti. Nel cast, troviamo Serra Yilmaz come di consueto nelle produzioni di Ozpetek, con un nuovo look con i capelli azzurri per l’occasione. Eccetto lei, gli attori che appaiono nella serie TV sono diversi rispetto al film. Appaiono in Le Fate Ignoranti Luca Argentero (Massimo), Eduardo Scarpetta (Michele), Cristiana Capotondi (Antonia), Carla Signoris (Veronica), Burak Deniz (Asaf), Paola Minaccioni (Luisella), Ambra Angiolini (Annamaria), Anna Ferzetti (Roberta) e Edoardo Purgatori (Riccardo). Di seguito trovate la sinossi e il trailer della serie TV.

Quando Massimo, il marito di Antonia, rimane ucciso in un incidente, la donna scopre che suo marito aveva una relazione con un giovane uomo, Michele. Antonia, devastata dalla notizia, si ritrova a indagare sulla vita segreta del marito e stringe un’amicizia inaspettata e coinvolgente con Michele e la sua cerchia di amici eccentrici che erano per suo marito quasi una seconda famiglia. Grazie a tutti loro lei riuscirà a cambiare il suo punto di vista sulla vita, ma imparerà di nuovo ad amare?

Abbiamo visto i primi due episodi della serie in anteprima: ecco la recensione senza spoiler di Le Fate Ignoranti.

Il difficile confronto con il film

Il primo evidente scoglio che la serie TV incontra è il difficile confronto con il film d’origine. Essendo una serie reboot, molti fan si sono chiesti perché Ferzan Ozpetek abbia deciso di raccontare di nuovo la stessa storia senza grandi differenze. Ciò nonostante, la serie regge in modo convincente il paragone con il film su cui si basa. I tempi più dilatati della serie TV permettono di approfondire alcune storyline che si erano perse nella narrazione del film. Ad esempio, abbiamo modo ci conoscere meglio Massimo nel primo episodio. Il film è proprio incentrato sulla sua dolorosa assenza, mentre nella serie possiamo vederlo vivere le sue relazioni con Antonia e Michele prima di morire nell’incidente. In questo modo, gli spettatori hanno modo di farsi un’idea personale di lui, non filtrata dai ricordi degli altri personaggi. Inoltre, sono presenti molte citazioni al film d’origine: il quadro che Michele regala a Massimo è lo stesso, così come il libro di poesie di Hikmet che li fa incontrare.

Tra il cast della serie, si distingue particolarmente Luca Argentero che rende con credibilità la doppia vita di Massimo. Per quanto riguarda gli altri attori, il confronto con gli interpreti precedenti è immediato – soprattutto quando recitano in scene quasi identiche a quelle del film. Eduardo Scarpetta si rivela un attore meno strutturato di Stefano Accorsi, anche se è apprezzabile la spontaneità della sua interpretazione. Cristiana Capotondi e Carla Signoris invece dimostrano di essere due attrici molto espressive, pur non aggiungendo molto rispetto a rispettivamente Margherita Buy e Erika Blanc.

L’atmosfera inconfondibile creata da Ozpetek

Anche in Le Fate Ignoranti riconosciamo l’atmosfera unica che Ferzan Ozpetek è capace di creare nelle sue produzioni. La serie è ambientata a Roma: molte scene hanno come sfondo la stessa palazzina del film con l’iconico terrazzo. Con una fotografia che potremmo definire calorosa e colorata, la regia di Ozpetek risulta decisiva e inconfondibile nella serie. I protagonisti – gli amici di Michele – si riuniscono in un ambiente vario e affettuoso, come una famiglia allargata. I tetti di Roma visti dal terrazzo tra cui spicca il Gazometro ci riportano in un chiassoso clima familiare.

Inclusione lontana dal politicamente corretto

Negli ultimi anni, molti registi e sceneggiatori hanno tentato di creare delle serie all’insegna dell’inclusione e della diversità, come Special o Love, Victor. La comunità LGBT ha incominciato a essere rappresentata più significativamente nel cinema, negli ultimi venti anni. Alcuni tentativi sono risultati più azzeccati, mentre altri sono sembrati poco verosimili e spontanei per la loro volontà di rimarcare continuamente il politicamente corretto. Dal canto suo, Ferzan Ozpetek mette in scena personaggi omosessuali con grande naturalezza. Il gruppo di amici di Michele è estremamente vario anche da questo punto di vista e i personaggi sono approfonditi oltre il loro orientamento. Proprio come nei film di 20 anni fa, il regista mantiene la sua disinvoltura nel raccontare in modo personale il mondo LGBT, senza farsi influenzare dal politicamente corretto.

A Massimo, per i nostri sette anni insieme, per quella parte di te che mi manca e che non potrò mai avere, per tutte le volte che mi hai detto non posso, ma anche per quelle in cui mi hai detto ritornerò. Sempre in attesa… Posso chiamare la mia pazienza “amore”? La tua fata ignorante.

Una serie TV d’autore

Il nome di Ferzan Ozpetek è già ricorso più volte in questa recensione. Le caratteristiche narrative del regista segnano molto Le Fate Ignoranti. I dialoghi schietti e a volte basati sul non detto o sulla complicità sono tipici dei suoi film, adattandosi in tal caso ad una serie TV. I personaggi sono abbastanza approfonditi dal punto di vista psicologico e fanno sorridere per il loro difetti molto umani, come la madre di Antonia che infastidisce continuamente la figlia con domande e riflessioni impertinenti. Rispetto al film, possiamo forse rilevare più leggerezza: nei primi episodi non appare un ruolo corrispondente a Ernesto, il personaggio malato di AIDS di Gabriel Garko. Questo permette ancora di più di concentrarsi sugli intrecci amorosi dei protagonisti, in scene che rasentano quasi la commedia romantica.

Tale impostazione si è dimostrata un successo in molti film di Ozpetek, come dimostrano i premi ricevuti e gli incassi. Dopo i primi episodi sarà interessante capire se una narrazione così spontanea riuscirà a mantenere viva l’attenzione degli spettatori, per un tempo superiore alle due ore consuete di film.

Crediamo che Le Fate Ignoranti abbia saputo rispondere alle perplessità di critici e spettatori che la considerava un doppione di un film già affermato. La serie infatti intrattiene piacevolmente e ha l’occasione di approfondire con calma alcune storyline. Giocando sicuramente sull’effetto nostalgia, Le Fate Ignoranti riportano i fan di Ozpeteck in un’atmosfera amata e varia. Per stupire veramente il pubblico sarebbero necessari dei colpi di scena che si distacchino dal film, negli episodi successivi.

Gli otto episodi della serie saranno disponibili dal 13 aprile su Disney +.

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Le Fate Ignoranti presenta una storia spontanea e appassionate, nell'inconfondibile stile di Ferzan Ozpetek. Sicuramente, la serie TV affronta il paragone con l'omonimo film su cui è fedelmente basata: tra gli approfondimenti su alcuni personaggi e l'atmosfera familiare, non resta molto spazio all'originalità.

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