back to top

Da Zelda a Peach, una prospettiva sulle eroine Nintendo

Le grandi saghe videoludiche Nintendo hanno tre nomi ben precisi: Mario, Zelda e Metroid. Sin dalla loro concezione, due di queste hanno sempre avuto come punto focale della narrazione, una spesso incompresa, una figura femminile di rilievo. Samus per Metroid e Zelda per The Legend of Zelda, ma per la saga più di successo della grande N questa presenza femminile preminente è sempre mancata, questo perché Peach è sempre stata relegata al ruolo di donzella in pericolo. Fortunatamente, questo è cambiato grazie a Princess Peach: Showtime! l’ultimo titolo prodotto da Nintendo capace di cambiare un paradigma assodato da anni e portare un messaggio importante e attuale. Per comprendere davvero questo cambiamento, dobbiamo però tornare indietro e sviscerare l’importanza dei messaggi precedenti e riscoprire le eroine Nintendo.

Zelda non è mai stata solo la principessa da salvare

Era il 1986 quando The Legend of Zelda entrò per la prima volta nell’immaginario di milioni di giocatori. La storia non veniva mai realmente espansa nel gioco, ma era compresa all’interno del libretto di istruzioni della cartuccia di gioco, un fatto che, purtroppo, ha dato adito all’idea sbagliata su quale fosse il messaggio del gioco. Link deve salvare Hyrule dalle grinfie di Ganon e dai suoi sgherri nella sua prima avventura. Solo leggendo attentamento la storia, si può notare che Zelda è la prima linea di difesa nei confronti del potente Ganon. Divide la Triforza della Saggezza per fare in modo che il malvagio demone non se ne impossessi e riesca a conquistare il mondo, un gesto che le costa anni di prigionia e una stasi che dura fino a quando Link, in The Legend of Zelda II: Link’s Awakening, non la risveglia riportando la pace su Hyrule.

peach samus zelda

L’importanza di Zelda diventa sempre più centrale col proseguire dei capitoli, infatti, già in The Legend of Zelda: A Link to the Past la principessa è essenziale nella sconfitta del malvagio Ganon. Senza di lei è impossibile raggiungere il malvagio re dei demoni, e proprio qui riusciamo a vedere come la ragazza sia fondamentale nella lotta al male, perché il potere si può combattere con coraggio, ma senza la giusta saggezza non si riuscirà mai a sconfiggerlo.

Principessa combattente

Proprio questo diventa uno dei dettami più incisivi della saga, lo vediamo ampiamente in The Legend of Zelda: Ocarina of Time, dove Zelda dimostra a tutti che si può essere principesse e guerriere ninja quando assume l’identità di Sheik. Un ruolo di primo piano in cui, non solo aiuta Link a riportare l’ordine su Hyrule, ma è fondamentale nella sconfitta della malvagità perché, nella battaglia finale, immobilizza Ganon per permettere a Link di sferrare il colpo finale. Dai capitoli successivi ambientati a Hyrule, Zelda ha un ruolo sempre maggiore e diverso, basti pensare a The Legend of Zelda: Wind Waker nel quale è una piratessa. Ma la vera ragione per la principessa di Hyrule è una vera eroina e un esempio da seguire è un’altra.

peach samus zelda

Spirito di sacrificio e Saggezza

Zelda è un’eroina perché dimostra sin da subito saggezza e spirito di sacrificio, non cerca mai il confronto diretto con il solito Ganondorf, ma si sacrifica per salvare tutti i suoi sudditi. Questo dimostra come lei abbia a cuore il bene di tutto il mondo ed è disposta a sacrificarsi per esso, mentre Link, seppur dotato di grande coraggio, è solo un ragazzo catapultato negli eventi. Quindi sorge spontanea la domanda: chi è il vero eroe della saga di The Legend of Zelda?

peach samus zelda

La risposta è quanto mai semplice: Zelda è la vera eroina della saga. Disposta a sacrificarsi per il bene del mondo, donna la cui saggezza è in grado di portare Hyrule verso una pace duratura e longeva, l’unico vero ago della bilancia della Triforza perché senza di lei potere e coraggio sarebbero inutili e fine a sé stessi. Se Zelda è l’eroina della Saggezza, altrettanto non si può dire della seconda eroina Nintendo, svelata in uno dei plot twist più importanti del mondo videoludico.

Chi si nasconde sotto la tuta

Quasi quaranta anni fa, vedeva la luce Metroid un gioco destinato a cambiare per sempre il panorama videoludico grazie al suo mix di azione e platforming. Tutti, all’inizio, presumevano che la persona che si nascondesse dentro la tuta fosse un uomo ma, in base al tempo utilizzato per terminare il gioco, il giocatore aveva una grandissima sorpresa. Qualora si riuscisse a terminare Metroid tra le tre e le cinque ore di gioco, il finale di gioco cambiava e mostrava Samus Aran senza la sua armatura rivelando la sua figura femminile. Nasce così una delle prime vere protagoniste attive del mondo videoludico. Una figura di spicco, capace di precorrere i tempi, ben prima della protagonista videoludica più iconica di tutte: Lara Croft.

peach samus zelda

Tra le due eroine c’è una grande differenza dovuta al periodo storico della loro prima apparizione, infatti, Lara Croft arriva negli anni in cui film e serie tv stavano avevano iniziato a proporre figure femminili sempre più forti. Il debutto di Samus è, invece, arrivato quando il ruolo femminile all’interno dell’immaginario collettivo era ancorato alla donna da salvare, incapace di ritagliarsi un ruolo attivo da protagonista, seppur ci fossero delle eccezioni eccellenti come Ripley in Alien. Ma perché è stato così importante rivelare l’identità di Samus sotto la tuta?

Cosa ha significato quel momento

La rivelazione dell’identità di Samus ha mostrato a tutti i videogiocatori che non importa chi si nasconde dietro a delle gesta eroiche, ma è fondamentale che queste vengano compiute. Un messaggio importante, seppur nascosto, capace di far cambiare la visione della figura femminile nel mondo videoludico perché, molto probabilmente, senza Samus non avremmo avuto Lara, Aloy o Ellie. C’è anche dell’altro in quel momento finale, perché quando Samus si spoglia della propria tuta si emancipa il genere, mostrando che tutte le donne possono essere toste, che non hanno bisogno di quell’armatura sociale costruita attorno a loro.

samus

L’eroina per il suo franchise più importante di Nintendo

Per anni, Nintendo, ha dimostrato il potere femminile attraverso le storie di The Legend of Zelda e di Metroid, ma è sempre mancata una figura di spicco nel franchise di Mario. Peach è sicuramente una delle principesse più iconiche del mondo videoludico, ma non è mai uscita dalla gravosa e ingombrante ombra del baffuto idraulico. Nonostante le siano stati dedicati due giochi e la presenza in tutti gli spin-off dedicati al mondo, non le è mai stato dato il giusto spazio, e la giusta piattaforma, per brillare di una luce propria. Questo fino all’uscita di Super Mario Bros. Il Film dove la sua figura cambia radicalmente, andando spesso a rubare la scena al protagonista e dimostrando un carattere finora mai evidenziato. A questo si aggiunge, poi, l’uscita di Princess Peach: Showtime! l’ultimo titolo realizzato da Nintendo con protagonista, appunto, la principessa Peach.

peach

Un gioco in cui Peach esce dall’ombra ingombrante di Mario e trova la sua dimensione, una dimensione fatta di infinite possibilità, in cui la principessa, attraverso le sue trasformazioni, vuole mandare un chiaro messaggio: Peach non ha bisogno di essere salvata. Ma non c’è solo questo, perché Nintendo vuole che le giocatrici capiscano come tutte loro possano essere quello che più desiderano nella vita. Ogni ragazza ha dentro di sé il potenziale per essere ciò che vuole, non solo all’interno del fantastico mondo del teatro, ma anche, e soprattutto, nel mondo reale.

Mondo al femminile

L’arrivo di Peach come nuova eroina dimostra come Nintendo sia in grado di guardare alla contemporaneità e di guardare al futuro. Messaggi importanti che, col tempo, sono diventati solide basi non solo per franchise di successo, ma anche solide basi per l’immaginario videoludico. L’impegno della grande N ha già portato i suoi frutti, la forza delle sue figure femminili è riuscita a cambiare il mondo e si appresta a farlo di nuovo, con una nuova forza e una nuova consapevolezza.

CORRELATI