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NerdPool consiglia: 78/52 l’analisi dietro Psycho

In questo documentario viene analizzata la famosa scena della doccia nell'incredibile film di Alfred Hitchcock che ha ispirato generazioni successive del cinema horror.

Dopo un precedente articolo della docu-rubrica “NerdPool consiglia” nel quale vi suggerivamo di recuperare la serie I Giocattoli della nostra infanzia, vi presentiamo oggi un nuovo documentario perfetto per gli amanti del cinema, stiamo parlando di 78/52.

NerdPool consifglia il film documentario 78/52 - la scena della doccia in Psycho

78/52 è un documentario disponibile sulla piattaforma Netflix diretto da Alexander O. Philippe che racconta la storia dietro la celebre scena della doccia del film Psycho di Alfred Hitchcock.

Con una durata di circa 1 ora e mezza, questo incantevole film documentario ripercorre una delle scene più famose del cinema, lunga 3 minuti e realizzata con 78 inquadrature e 52 tagli, da qui il titolo del documentario.

Bates Motel


La scena della doccia che vede come protagonista nei panni della giovane vittima di Norman Bates (Anthony Perkins) l’attrice Janet Leigh, viene analizzata in ogni minimo dettaglio da famosi cinefili, attori e registi che vengono intervistati; tra questi:
Eli Roth, Guillermo del Toro, Pete Bogdanovich, Elijah Wood e la figlia di Janet Leigh, Jaime Lee Curtis.
Sono presenti inoltre vecchi audio ed interviste dello stesso Hitchcock.

Psycho uscì al cinema nel 1960, in un periodo post-atomico ma pre-diritti civili, il film travolse completamente gli spettatori proprio per quella scena, in cui la protagonista muore dopo soli 30 minuti dall’inizio della pellicola.


“È stata la prima volta nella storia del cinema in cui non si era al sicuro al cinema”

Guardando un film horror generalmente nessuno pensa che possa accadergli la stessa cosa, Psycho è il primo film in cui la vittima potrebbe essere chiunque.
Anche tu.

L’importanza della colonna sonora

Da quel momento Hitchcock diventa il re della suspance.
Nel documentario l’attenzione si posa anche sulla colonna sonora,
assente per tutta la durata in cui Marion Crane fa la doccia e che inaspettatamente fa sobbalzare lo spettatore nel momento in cui la tenda viene spostata dal killer per compiere l’omicidio.

“L’assenza della musica può essere intensa quanto la musica”

La musica rappresenta il battito cardiaco della protagonista, termina dunque nel momento in cui la ragazza esala l’ultimo respiro e muore.

Il montaggio

Un altro elemento che viene analizzato nel documentario è il montaggio di questa scena, realizzato da George Tomasini.
Il lavoro di editing è commentato e definito dai cineasti come magistrale, perfettamente in linea con la scena in quanto segue lo sguardo dello spettatore.

Durante questa analisi da parte degli esperti, viene sottolineato come questa scena sia così poetica in quanto collegata al resto del film, ad altre scene fondamentali, senza le quali questa non avrebbe avuto lo stesso effetto.

Ammalianti sono le scene in cui si mettono a confronto il libro di Psycho e la sceneggiatura del film, con una lettura capace di incantare lo spettatore che si ritrova totalmente rapito e incuriosito.

Molti sono i rimandi ad altre pellicole del regista, che con la sua maestria riesce a realizzare lungometraggi nei quali ordine e caos si mescolano continuamente.

Curiosità

Da questo documentario emergono numerose curiosità, ad esempio ci viene spiegato come, per realizzare il suono delle coltellate che perforano la carne della vittima, si pensò di usare un melone; ne vennero dunque selezionati due dozzine di tipi diversi e letteralmente accoltellati uno per uno per sentire quale di questi avesse il suono più adeguato.

Hitchcock scelse il melone Casaba, alternato al suono di un pezzo di carne cruda pugnalato ripetutamente.

Il sangue era stato invece emulato con dello sciroppo annacquato che assunse un colore marroncino, questo fu uno dei motivi per cui il regista scelse di diffondere il film in bianco e nero.

LA SCENA DELLA DOCCIA NEI PARTICOLARI

Psycho ci mostra un nuovo tipo di morte, non presente fino a quel momento nel cinema; prima era rapida, teatrale e drammatica, qua è lenta, spaventosa ma delicata.

Le mani della protagonista assumono un ruolo principale, tentando di proteggersi durante l’aggressione, per poi cercare disperatamente un appiglio scivolando sulle mattonelle della doccia, allungarsi ed afferrare la tenda tirandola giù con la donna ormai senza vita.

Qui la telecamera si sposta lentamente sullo scarico della doccia, nel quale scorre il sangue e con un incredibile stacco ecco che lo scarico diventa l’occhio della vittima ora vitreo che guarda dritto in camera, dritto verso di noi.

Psycho fa questo, guarda lo spettatore in faccia; ci si sente completamente parte e coinvolti nella storia.

Conclusioni

78/52 è dunque un documentario senza dubbio interessante che tiene incollati allo schermo per tutta la durata; non risulta mai noioso e pesante, per questo consigliamo sia agli appassionati del cinema e in particolare del regista Hitchcock, ma anche a chi non avesse mai visto una sua opera di recuperare al più presto questo film, che farà nascere in voi l’interesse e la curiosità di guardare tutte le sue creazioni.

Il video della scena della doccia

Voi avete già visto questo film documentario?
Cosa ne pensate?
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Continuate a seguirci per i prossimi consigli dedicati ai documentari e molto altro ancora!

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