back to top

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald – Recensione

Tra creature magiche e incantesimi

Il tanto atteso secondo capitolo della ormai confermata saga della Rowling è ufficialmente uscito al cinema. 
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald si è fatto attendere, ma alla fine tutta l’attesa e l’hype che si era creato attorno al film è stata ricompensata?

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Scopritelo con noi!

La trama

Il primo film di Animali Fantastci si chiudeva con Newt Scamander di ritorno in Europa, dopo la sua breve e distruttiva visita negli States. 
Qui lo ritroviamo, dopo la fuga di Grindelwald dalla prigione americana, impegnato a subire le cause delle sue azioni.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Contemporaneamente Tina è impegnata in una missione segreta per il Ministero della magia americano a Parigi.
Per un motivo o per un altro alla fine tutti i personaggi si ritrovano nella capitale francese e qui NewtJacobTina e Queenie cercheranno di affrontare Grindelwald e i suoi affiliati.

La recensione

Se Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald fosse stato una serie TV, questo secondo film sarebbe stato un buon episodio di mezzo. 

La differenza tra le due cose è netta.
Se nelle serie il tempo che intercorre tra un episodio e l’altro sono i cinque secondi che Netflix ci mette a passare alla puntata successiva, nei film, per vedere uno sviluppo della trama, bisogna aspettare anni.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

I film di Harry Potter avrebbero dovuto insegnare come si crea una buona saga. Ogni film, infatti, dovrebbe essere autoconclusivo, in modo da poter apprezzare la singola pellicola e avere l curiosità di guardare quelle successive.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald fa esattamente l’opposto. Offre tanto (inutilmente) ma sviluppa poco, o meglio, dà tante spiegazioni su cose che non servono nulla né al film né alla saga.

La regia

Se siete fra quelli che hanno apprezzato la regia del primo film, vedendo questo film rimarrete amareggiati.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Se David Yates ha saputo sorprendere la maggior parte degli spettatori del primo film, in Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald non si riconferma. La sua regia è quasi meccanica e abbastanza statica, anche se si cerca di mascherarla con un unione di stili diversi fra loro. 

Con alcune inquadrature Yates rende difficile la comprensione delle scene, (de)merito anche di una fotografia abbastanza scorretta, poiché non adatta ad alcuni momenti del film. Nonostante l’ottimo livello degli effetti visivi, alcuni spezzoni soffrono di colori che, se fossero stati usati in modo diverso, avrebbero reso la scena di grande impatto.

La sceneggiatura

In Animali Fantastici l’inesperienza della Rowling come sceneggiatrice era stata coperta dalla scoperta di un nuovo mondo, tanto amato dai fan di Harry Potter ma mai approfondito, quello delle creature magiche.

Ne I Crimini di Grindelwald si abbandona totalmente anche questo mondo, preparatevi a vedere pochi animali e spesso non approfonditi. 

La storia che la scrittrice/sceneggiatrice ci vuole proporre è molto sterile e non riesce a coinvolgere mai appieno lo spettatore che anzi potrebbe annoiarsi. Gli elementi proposti, infatti, sono tanti ma inutili. La trama non decolla mai e solo verso la fine si capisce “l’importanza” della pellicola. 

I continui colpi di scena che dovrebbero far sussultare il pubblico, creano l’effetto opposto. Se un colpo di scena non è preparato con largo anticipo, questo perde di significato e infastidisce gli spettatori.

Gli attori e i personaggi

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald ha come obiettivo principale quello dell’introduzione dei due personaggi che in futuro saranno al centro delle restanti tre pellicole: Albus Silente Gellert Grindelwald.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Sia Jude Law che Johnny Depp sono state delle scelte peculiari, vista la profondità e l’ottima interpretazione che i due attori sono stati in grado di dare ai propri personaggi.

Il primo, oltre ad essere fisicamente adatto al ruolo, riesce a dare quel pizzico di arroganza in più che si addice perfettamente ad un Albus Silente con qualche anno in meno e con la profonda consapevolezza di essere uno dei pochi, se non l’unico in grado di fronteggiare il villain.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald


Il Grindelwald di Johnny Depp è anche lui molto convincente ed è perfettamente capace di far trasparire la mente calcolatrice del personaggio. La teatralità dell’attore nella scena finale è una delle cose migliori del film.

Se le due new entry della pentalogia sono stati i punti di forza de Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, non si può dire la stessa cosa dei personaggi principali.

Sembra, infatti, che tutti i soggetti abbiano perso l’importanza che avevano nel primo film, cosa che sarebbe comprensibile se Silente avesse avuto più spazio nel film.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Il Newt Scamander di Eddie Redmayne, nonostante la bravura dell’attore, non ha convinto appieno e al contrario sembra essere relegato ad una specie comprimario. Parla poco, cresce poco e non si schiera fino alla fine del film. 
Da elogiare l’interpretazione di Joshua Shea nei panni del giovane Newt, perfettamente in linea con l’interpretazione di Eddie.

 La spalla comica del primo film, Jacob, qui perde tutto il mordente che aveva dimostrato di avere nel primo film. Il personaggio però rimane coerente con se stesso e l’unico motivo che lo spinge in questo folle viaggio è l’amore. Dan Fogler convincente in un ruolo più drammatico del previsto.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Porpettina “Tina” Goldstein ha ancora meno spazio di Newt, il suo ruolo doveva essere quello di trovare e segnalare i movimenti di Credence al ministero della magia, cosa che di fatto non fa. 
Katherine Boyer Waterston non avendo molto spazio sullo schermo non riesce a far crescere il proprio personaggio.

Queenie Goldstein è mossa dal folle amore per Jacob che la porta a fare di tutto. I dubbi sulla legge magica la porteranno a dubitare di tutto ciò che la circonda. Alison Sudol non colpisce più di tanto. L’interpretazione monocorde della cantante non sempre riesce ad adattarsi al patos della scena.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

I personaggi che sono più o meno secondari non sono approfonditi e esistono per il puro fan service o per necessità di sceneggiatura.

Scenografia, ambientazioni e costumi

Se non continuassero a ripetere per tutto il film che i personaggi si trovano a Parigi, probabilmente non ve ne rendereste nemmeno conto. 

Della capitale francese si vede ben poco e non si capisce mai quando si è nel mondo magico o in quello “babbano”. A rendere ancora più difficoltoso tale riconoscimento vi sono gli abiti dei maghi, praticamente identicia quelli “babbani”.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Se nel primo film questa era una scelta comprensibile vista l’ambientazione newyorkese, più moderna e varia, non si può dire la stessa cosa in questa pellicola. Parigi è una città, anche nel mondo “babbano”, notoriamente eccentrica dal punto di vista della moda. Questa caratteristica della capitale francese sarebbe dovuta crescere esponenzialmente nel mondo magico.

Conclusioni

Scrivere una recensione spoiler free de Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è qualcosa di estremamente complicato.

Sul film ci sarebbe ancora tanto da dire, ma farlo senza che si rovini la visione ai lettori è praticamente impossibile.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

La pellicola dividerà profondamente il pubblico che da una parte lo troverà “godibile”, mentre dall’altra troveremo coloro che lo ritengono la personale fine della saga di Animali Fantastici.

Una cosa è certa questo non era il film che ci aspettavamo.

CORRELATI