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Baldur’s Gate 3 e la rivoluzione dei CRPG

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La recente vittoria di Baldur’s Gate 3 ai TGA, unita all’uscita della patch 5, ci ha fatto tornare voglia di giocare al capolavoro Larian Studios. Dopo aver ripreso in mano il titolo, ci siamo resi conto come, al di là di ogni possibile dubbio, la software house belga abbia effettivamente rivoluzionato, probabilmente permanentemente, lo spettro dei Computer Role Playing Game, secondo l’accezione più storica della definizione . Per capire le ragioni di questo stravolgimento dobbiamo fare un passo indietro e pensare agli albori di questo genere videoludico che, finalmente, sta avendo il giusto riconoscimento.

Cos’è un CRPG

Un CRPG non è altro che un videogioco di ruolo, dotato di regole ben specifiche e nel quale si utilizza un gruppo di avventurieri. Secondo questa definizione anche i JRPG dovrebbero far parte di questa categoria, ma non è così perché una, se non la, componente fondamentale è la creazione del proprio personaggio. Altra grande, e importante, differenza tra JRPG e CRPG è la storia e come questa si sviluppa, infatti, nei CRPG la storia è non lineare, piena di possibilità e finali multipli, mentre nei JRPG esiste un unico finale e la storia segue binari ben precisi. Discorso completamente diverso dai ARPG dove, in molti casi, è presente sia la creazione del personaggio che una storia non lineare, ma in questi si controlla un singolo personaggio e non un gruppo.

Per quanto riguarda la progressione del personaggio tutte le tipologie di RPG sono più o meno equivalenti, seppur con minime differenze. Una fra tutte è la distribuzione di punti caratteristica, presente nei RPG occidentali, ma non nella maggioranza di quelli nipponici. Il combattimento è, generalmente, a turni e avviene in diretta, senza alcun passaggio di scenario e schermata. 

Un po’ di storia

I primi CRPG fanno il loro debutto nel lontano 1974 con dnd, un ‘avventura testuale, basata sul famoso gioco di ruolo da tavolo, che oggi definiremmo roguelike. Il primo importante salto di qualità arriva qualche anno dopo con l’arrivo di Ultima III, il titolo più rivoluzionario di una grande saga dimenticata. Questo gioco del 1983 comincia a mostrare alcune delle caratteristiche più importanti del panorama dei CRPG come la creazione del personaggio, l’utilizzo di un party e i dungeon sono fissi e parte integrante della storia

Ultima 3

La prima, grandiosa, rivoluzione del genere arriva solo negli anni ‘90 grazie all’indimenticabile Baldur’s Gate. Questo gioco basa la progressione dei personaggi sulla seconda edizione di Dungeons & Dragons, inoltre amplia il party di personaggi controllati dai giocatori fino a 6. Come se non bastasse, la struttura a turni viene rivista in favore di un combattimento in tempo reale – con possibilità di pausa – e il roster di personaggi reclutabili è uno dei più grandi mai creati, ne conta ben venticinque. Ogni personaggio secondario è dotato di una personalità ben definita, una storia dettagliata e motivazioni personali.

Un gioco immenso, creato da BioWare e Black Isles Studios, che ha definito il genere per gli anni a venire, poi ampliato dall’uscita del suo seguito due anni più tardi. Grazie al successo e all’influenza della serie di Baldur’s Gate il termine di CRPG diventa sinonimo di un gioco di ruolo sviluppato con visuale isometrica, dove si conduce un gruppo di avventurieri a compiere le loro eroiche, o malvage, gesta, la cui componente storica viene presentata sotto forma di dialogo testuale.

L’avvento del 3D

L’avanzare della tecnologia, incredibilmente rapido agli inizi degli anni 2000, porta a un primo, importante cambiamento nei CRPG. L’avvento della grafica in 3D cambia radicalmente il paradigma, infatti, con il crescente investimento sulla grafica i personaggi giocabili e reclutabili diminuiscono. Questo fatto risulta evidente con due titoli come Neverwinter Nights e Star Wars: Knights of the Old Republic, proprio questi due titoli hanno decretato, in parte, il mancato successo di Icewind Dale II che era rimasto ancora al vecchio sistema a visuale isometrica.

Neverwinter Nights

La crescente potenza di console e pc, unita alla richiesta di spettacolarità, porta alla creazione di nuove grandi saghe come Mass Effect e Dragon Age, saghe dove la componente cinematografica risulta fondamentale. Queste saghe, sviluppate inizialmente per console, perdono, più Mass Effect che Dragon Age, quella parte più tattica e elaborata, favorendo un approccio molto più action. Il loro successo porta alla creazione di altri titoli RPG prettamente più votati all’azione come Fallout 3, The Witcher 2 o Dark Souls. Gli appassionati di CRPG si ritrovano spiazzati dalla mancanza di nuovi titoli dopo l’uscita di Neverwinter Nights II, ma colmano il loro vuoto attraverso i molteplici MMORPG. Solo nel 2012 qualcosa torna a muoversi in tema, grazie a Obsidian che lancia la sua campagna Kickstarter per finanziare il suo prossimo progetto: un CRPG classico, con visuale isometrica e sei personaggi utilizzabili nel party.

L’amore dei fan

Il Kickstarter di Obsidian ha un immediato successo e diventa il videogioco più finanziato fino a quel momento. Da quel progetto iniziale, nascerà Pillars of Eternity un vero e proprio atto d’amore nei confronti dei CRPG del passato. L’anno successivo al finanziamento del progetto di Obsidian, tocca a Larian Studios utilizzare la famosa piattaforma per finanziare, in parte, il loro prossimo progetto.

Pillars of Eternity

Nasce così Divinity: Original Sin, prequel di Divine Divinity, e una visione diversa dei CRPG, da cui prende alcuni elementi, ma ne amplia molti altri. L’amore dei fan per questo genere di giochi viene dimostrato grazie a queste prime due campagne Kickstarter, alle quali ne seguiranno altre due per i seguiti di questi due giochi. Sia Pillars of Eternity che Divinity: Original Sin cominciano a cambiare il paradigma classico dei CRPG, questo perché i personaggi giocabili sono meno rispetto a titoli come Baldur’s Gate e l’interazione con l’ambiente diventa una componente sempre maggiore.

Più potere ai personaggi

L’arrivo di Divinity: Original Sin II porta un secondo, grande cambiamento nei CRPG, già iniziato precedentemente. La storia principale riveste, come sempre, un ruolo di primo piano, ma un’attenzione particolare a tutti i personaggi giocabili diventa il vero focus dello studio belga. Questo nuovo livello di cura per i personaggi porta a un’ulteriore diminuzione degli stessi, ma apre le porte a personalità più forti e memorabili.

Storie personali, dettagli e voci iconiche diventano così un nuovo standard per i CRPG. Altro grande cambiamento, questa volta in termini di gameplay, diventa il combattimento a turni, capace di donare ancora più profondità e tattica a tutti gli scontri di questa tipologia di giochi. Il successo di critica e pubblico premia la scelta di Larian Studios che, a quel punto, si sente pronta per la sua prossima sfida: riportare il gioco di ruolo da tavolo più famoso al mondo nuovamente al centro dei CRPG.

Baldur’s Gate 3 e le sue fasi iniziali

Larian Studios, dopo aver ottenuto la licenza di trasformare Dungeons & Dragons nuovamente in un videogioco, comincia la sua opera. Nessuna campagna Kickstarter, ormai la software house è diventata sinonimo di qualità e gode della fiducia dei videogiocatori, infatti, non c’è necessità di una nuova campagna a “scatola chiusa”. Circa un anno dopo l’annuncio del ritorno del franchise di Baldur’s Gate con il suo terzo capitolo, Larian Studios mostra il titolo attraverso early access disponibile per tutti coloro che avevano prenotato il gioco su Steam.

Sin dalle prime prove si è capito subito quanto fosse promettente il nuovo capitolo di Baldur’s Gate. Una buona dose di personalizzazione, poi incrementata con ogni nuova build, e il fantastico gameplay di Divinity: Original Sin II reinterpretato per accomodare le regole di Dungeons & Dragons 5e, sono stati gli elementi che hanno fatto capire la bontà del lavoro di Larian Studios. A questi elementi, va aggiunto un costante aggiornamento all’utenza grazie alla newsletter e ai diversi panel, e video prodotti, che mostravano lo stato del titolo, che ne hanno stabilmente incrementato la popolarità.

Il grande lancio

La decisione di Larian Studios di lanciare Baldur’s Gate 3 all’inizio dell’estate ne ha decretato il successo immediato nel mercato PC. Oltre ai moltissimi giocatori che avevano già pre-acquistato il titolo, se ne sono aggiunti moltissimi spinti dalle, giustamente entusiaste, recensioni. La finestra di lancio, inoltre, è stata ottimale perché non c’era nessun altro titolo degno di nota in uscita nel periodo. Nonostante ancora qualche bug, probabilmente dovuta alla mancanza di feedback massivo, il lancio è stato monumentale e i piccoli errori sono stati corretti velocemente, in tempo per l’uscita del gioco per Playstation 5.

L’arrivo, a settembre, sulla console Sony porta nuovi utenti e si creano nuove discussioni, mantenendo altissima l’attenzione sul gioco e sui suoi creatori che, nonostante il successo, continuano a lavorare alacremente sul titolo rilasciando patch correttive e veri e propri aggiornamenti.

La nuova visione

Baldur’s Gate 3, grazie al suo incredibile successo, ha mostrato il nuovo volto dei CRPG. Personaggi incredibilmente ben scritti e dettagliati, una storia intricata capace di tenere incollati tutti i giocatori e un taglio prettamente cinematografico premia la creatura di Larian Studios. L’interazione con l’ambiente, già vista in Divinity: Original Sin II, diventa una componente fondamentale, così come l’implementazione dei filmati e del completo doppiaggio del titolo. Questi elementi sono diventati quasi fondamentali per un nuovo CRPG, ma pochissime software house possono avere a disposizione lo stesso budget, aumentato anche dalle prevendite, avuto da Larian Studios. Questo porta a chiedersi se altre software house riusciranno mai ad avere gli stessi risultati ottenuti dallo studio belga. Sicuramente sarà difficile, ma il successo di Larian Studios spingerà sicuramente altre grandi case a provare a intraprendere la strada dei CRPG. Questo nuovo standard però non è necessariamente e completamente positivo. 

Non è tutto ora quel luccica

Il successo di Baldur’s Gate 3 ha portato i CRPG a un livello incredibilmente alto, irraggiungibile moltissime software house. Un capolavoro, paragonabile a titoli del calibro di Ocarina of Time e The Last of Us, capace di innalzare il mondo videoludico, ma la cui magia difficilmente verrà mai replicata. Unire un’ottima storia, seppur con dei difetti, con dei personaggi diventati immediatamente iconici, Astarion su tutti, non è sempre possibile, così come è ancora più difficile riuscire a unire tutto il popolo dei videogiocatori. Il titolo Larian Studios è molto più character driven rispetto ai CRPG del passato, un elemento che può far perdere parte dell’appeal del titolo ai puristi del genere, seppur abbia dimostrato ampiamente quanto questo sia stato fondamentale per la riuscita del gioco.

Baldur's Gate 3
I personaggi ottenibili nel primo atto di Baldur’s Gate 3.

Il nuovo standard, purtroppo, potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio per lo studio belga, perché un qualsiasi nuovo gioco sviluppato dalla casa rischia di non venire accolto nella stessa maniera, nonostante l’ottimo e ben collaudato sistema di gioco. A questo punto, viene spontaneo chiedersi cosa ci riserverà il futuro, e noi vogliamo provare a dare una risposta.

Il futuro

Larian Studios non è famosa per rimettere mano ai propri titoli con espansioni o simili, quindi riteniamo quanto meno improbabile un annuncio in tal senso. Molto più facile che lo studio belga annunci nel 2025 un nuovo Baldur’s Gate, sempre che Wizards of the Coast rinnovi la licenza dell’utilizzo del sistema e delle ambientazioni di Dungeons & Dragons. Quello che però vorremmo vedere, è della possibile concorrenza. Questa può arrivare solo da due software house: Obsidian e BioWare, purtroppo entrambe occupate su progetti diversi in questo momento. In questo caso, non ci resta che attendere e vedere cosa il futuro ci riserverà, ma nel mentre possiamo sempre iniziare una nuova run su Baldur’s Gate 3 oppure recuperare alcuni dei CRPG migliori degli ultimi dieci anni come Pillars of Eternity, Disco Elysium, Torment: Tides of Numenera o Divinity: Original Sin II.

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