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Spider-Man: nascita e crescita del personaggio nell’MCU

In occasione dell’uscita di Marvel Spider-Man 2, abbiamo cercato di analizzare le apparizioni di Spider-Man nel Marvel Cinematic Universe, intepretato da Tom Holland, quindi la terza versione cinematografica dell’Uomo Ragno. I Marvel Studios sono riusciti a creare uno degli universi condivisi più grandi della storia del cinema. In molti hanno provato a copiarli, ma in pochissimo ci sono riusciti, quasi nessuno.

In questo contesto è stato inserito anche lo Spider-Man di Tom Holland, che fa la sua prima apparizione in Capitan America: Civil War fino ad arrivare all’ultimo film a lui dedicato, Spider-Man: No Way Home. Diventando in seguito una delle colonne portanti del prossimo futuro dell’ MCU.

Capitan America – Civil War: l’introduzione del nuovo Spider-Man

Introdotto immediatamente e senza preamboli in questo film, il nuovo Peter Parker ha già i poteri, non vediamo perciò la sua “origin story”. Tom Holland è perfetto come Spider-Man, racchiude l’età giusta e la caratterizzazione che l’uomo Ragno deve avere. In Civil War viene ingaggiato da Tony Stark per combattere e contrastare Capitan America e gli altri dopo che i due si sono scontrati sugli Accordi di Sokovia che prevedevano l’obbligo di sottostare alla regole del governo prima di intervenire per combattere una possibile minaccia.

Lo Spider-Man dell’MCU è un Peter Parker ancora acerbo, che non riesce immediatamente a camminare con le proprie gambe. Infatti nel corso dei film in cui lo vediamo ha sempre un mentore a cui appoggiarsi, partendo proprio da Tony Stark in questo film. In Civil War vediamo per la prima volta, il Peter Parker dei fumetti, forse il migliore trasposto al cinema, che si avvicina moltissimo alla controparte cartacea.

Fa battute e scherza anche nei momenti seri, è in tutto e per tutto un adolescente che sta ancora cercando di comprendere i poteri che ha. Anche se appare solo durante lo scontro dell’aeroporto a Berlino, lo Spider-Man di Tom Holland rimane bene impresso nella mente dei fan.

Spider-Man: Homecoming, l’esordio di un nuovo eroe

Forse il migliore film su Spider-Man dell’MCU. Homecoming ha molti momenti iconici che sono rimasti chiari e nitidi ancora oggi nella mente degli spettatori. Questo soprattutto grazie alla grande interpretazione di Michael Keaton nei panni dell’avvoltoio, che ha messo in scena un villain fantastico. Il dialogo tra i due in macchina è ancora uno dei momenti più alti della saga, anche perché si percepisce la tensione tra i due, nel momento esatto in cui Keaton comprende che Peter Parker è Spider-Man.

Oltre all’intensa trama messa in scena nel film, qui vediamo la crescita di Peter ed il suo approccio con la sua doppia vita. Da questo momento il ragazzo dovrà dividersi tra essere Spider-Man e vivere la vita di Peter Parker, senza mettere in pericolo i suoi cari.

In Spider-Man: Homecoming facciamo la conoscenza di M.J. interpretata da Zendaya, di Zia May (Marisa Tomei) e dell’unica altra persona (per il momento) che conosce la vera identità di Peter, ovvero Ned (Jacob Batalon). Qui per la prima volta si scontra con i lati negativi dell’essere Spider-Man, visto che le conseguenze della cattura, sul finale del film, di Adrian Toomes si ripercuotono anche sulla sua vita privata.

Il debutto di Tom Holland come Uomo Ragno ha fatto impazzire i fan che non vedevano l’ora di rivedere Spider-Man sul grande schermo, ed a differenza delle passate trasposizioni, questa nuova versioni dell’MCU ha messo tutti d’accordo.

Avengers: Infinity War, per la prima volta con i vendicatori

Avengers: Infinity War è probabilmente l’evento più colossale mai visto al cinema per un multiverso cinematografico. Infatti nel film ci sono diverse linee narrative durante le quali i diversi eroi si scontrano per fermare Thanos. Il Titano vuole recuperare le sei Gemme dell’infinito, e gli Avengers cercano di fermare i suoi tirapiedi. Spider-Man si unisce a Tony Stark per aiutare Doctor Strange a difendere la Gemma del Tempo.

Qui Peter fa la conoscenza degli altri eroi Marvel che si uniranno alla battaglia contro Thanos. Tra battute e combattimenti, Peter farà per la prima volta parte degli Avengers, facendo crescere ancora di più il suo rapporto con Tony Stark, e conoscendo Doctor Strange.

Il finale di Avengers, Infinity War ci regala uno dei momenti più strazianti dell’intero MCU, quando dopo lo schiocco di Thanos, Peter sente arrivare la fine, e prima che si trasformi in polvere cerca di parlare con Tony, dicendo di avere paura e non di non voler morire. Chi non ha almeno versato in lacrima in quel momento?

Avengers: End Game, rinascita e sconforto

Avengers: End Game è l’ultimo film della saga dell’infinito che chiude definitivamente tutto ciò che riguarda la guerra contro Thanos. Gli eventi che vedono coinvolto Spider-Man sono concentrati verso la fine del film dopo che Hulk schiocca le dita per riportare in vita tutte le vittime del prime schiocco. Insieme agli altri, anche il giovane Peter Parker torna in vita ed aiuta gli altri Avengers a sconfiggere Thanos venuto dal passato.

Spider-Man ha ritagliato la parte finale del film ponendo l’accento sul suo apporto nella battaglia proprio per riprendere in guanto dell’infinito. In End Game abbiamo la prima grande perdita per Peter, quando Tony decide di usare il guanto per sconfiggere Thanos ed il suo esercito, sacrificandosi. Non abbiamo mai visto la morte dello Zio Ben, punto principale per ogni Spider-Man conosciuto, anche nei fumetti. Tony Stark ne ha fatto per parecchio tempo le veci, e la sua morte porterà nell’adolescente una diversa consapevolezza nei propri mezzi.

La dipartita di Iron Man è uno dei momenti più tristi dell’MCU ed il fatto che proprio Peter sia presente e venga messo al centro della scena, sposta il fulcro dell’attenzione su di lui, facendolo diventare l’erede di Tony negli Avengers. Qui, la morte di Tony inizia a far crescere la consapevolezza in Peter, anche se ha ancora raggiunto la piena maturità nei propri mezzi.

Spider-Man: Far From Home, elaborazione e crescita

Dopo gli eventi di Avengers: Endgame Peter si trova ad affrontare la perdita di Tony Stark, con Happy Hogan a fargli da supervisore e mentore. Qui vediamo come il giovane Spider-Man non riesce ancora a trovare la sua dimensione e durante gli eventi del film facciamo anche la conoscenza di Quentin Beck, interpretato da Jake Gyllenhaal. Una grande prestazione di Gyllenhaal, nei panni di Mysterio, ha messo anche in risalto le grandi abilità di Holland, che come Spider-Man che deve iniziare a crescere.

La necessità di trovare un nuovo punto di riferimento per Peter, è un’arma a doppio taglio durante gli eventi si Spider-Man: Far From Home, in quanto proprio Beck ne approfitta per avvicinarsi al ragazzo. In questo modo Mysterio conquista la fiducia di Peter Parker, facendosi consegnare l’intelligenza artificiale che controlla dei droni da guerra che Beck usa per guadagnarsi la fiducia della gente e diventare così un eroe.

La continua difficoltà di Peter di riuscire ad accettare la sua doppia vita, lo porta a cedere alla vicinanza di Beck che gli propone il ritorno ad una vita normale, quella da teenager, nella quale Peter non riesce a vivere. In Spider-Man: Far From Home vediamo come l’interesse per M.J. diventa sempre più importante per lui, tanto da metterlo in condizione di iniziare a pensare di abbandonare il costume da eroe.

Un film che inizia a gettare le basi per quello che accadrà in futuro a Peter, soprattutto dopo la scena post credit nella quale c’è un grandissimo ritorno, quello di J. Jonah Jameson. Il direttore del Daily Bugle, tramite un video girato proprio da Quentin Beck, svela la vera identità di Spider-Man, lasciandoci con un plot twist inaspettato.

Spider-Man: No Way Home, la crescita definitiva in Eroe

Dopo gli eventi di Spider-Man: Far From Home, nell’ultimo film dedicato a Peter Parker, il giovane si troverà ad affrontare il mondo che conosce la sua identità. Dopo che Quentin Beck lo ha accusato di omicidio ed ha rivelato la sua identità al mondo intero, Peter si trova a doversi nascondere ed a cercare di ritrovare la sua dimensione in un posto che ormai non sente più suo.

Per questo decide di andare da Doctor Strange, per chiedere aiuto e cancellare la memoria di tutti quelli che hanno scoperto la sua identità, tranne i suoi amici e la sua famiglia. Durante l’incantesimo proibito dello Stregone, però, qualcosa va storto, e delle varianti di villain di diversi universi, che conoscono al vera identità di Spider-Man vengono trasportati a New York.

Questo porta i vecchi nemici del passato nell’attuale Universo Cinematografico Marvel, Green Goblin di Willem Dafoe, Sandman, Lizard, Electro a scontrarsi con lo Spider-Man di Tom Holland. Durante una delle sequenze d’azione più entusiasmanti di Spider-Man: No Way Home, che vede Peter combattere contro uno scatenato Goblin, Zia May viene uccisa proprio dal villain, arrivando a chiudere il cerchio per la crescita del personaggio. Zia May è la morte che segna definitivamente il carattere di Peter, che ora dovrà cercare di cavarsela da solo.

Non solo diversi villain sono stati spediti nell’universo attuale, ma anche i due Spider-Man che abbiamo conosciuto con i diversi film. Infatti in No Way Home ci sono anche lo Spider-Man di Tobey Maguire e quello di Andrew Garfield. I due aiuteranno il Peter di questo universo a convivere con il lutto e proprio sul finale, nello scontro con Green Goblin, il nostro Peter dovrà prendere la decisione che gli rimarrà incisa per sempre addosso.

La trasformazione da adolescente ad eroe

Dopo aver deciso di non uccidere il Goblin, Doctor Strange chiude il passaggio negli universi e rimanda a casa tutte le variante che erano giunte sulla Terra. Facendo questo, però, Doctor Strange ritorna all’incantesimo originale, cancellando di conseguenza la memoria a tutti quelli che conoscevano Peter Parker, anche ai suoi amici più stretti.

Il finale è dolce amare, perché Peter capisce che ormai è solo, e che nessuno, neanche Happy Hogan o Doctor Strange conoscono la sua vera identità. I suoi amici non ricordano di conoscerlo e per Peter Parker inizia quello che sarà il capitolo principale del super eroe conosciuto da tutti. Infatti, nella scena post credit lo vediamo tra i grattacieli di New York con un costume che finalmente ci riporta a quello più classico dei fumetti, quello con cui abbiamo da sempre conosciuto Spider-Man.

Sicuramente attendiamo con ansia un prossimo capitolo, visto che questa trilogia, racconta come Peter sia diventato l’eroe che tutti conoscono, quello di cui la città ha bisogno. L’MCU ha voluto raccontarci la crescita del giovane Peter Parker, arrivando alla consapevolezza che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, anche se non viene mai detta la frase che tutti noi conosciamo.

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