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Bianco di Kieslowski al cinema dal 9 all’11 ottobre

Il secondo capitolo della trilogia torna al cinema: perchè vale la pena riscoprirlo

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La trilogia dei colori diretta dal regista polacco Krzystztof Kieslowski è composta da 3 capitoli: Film Bianco, Film Blu e Film Rosso, usciti tra il 1993 e il 1994 e concepiti per una visione indipendente uno dall’altro, seppur connessi da simboli e scene ricorrenti.

I tre colori rimandano al tricolore francese e ai suoi valori: Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. Di conseguenza ciascuno dei tre capitoli tratta ciascun tema, e la fotografia di ogni film è impostata sul colore corrispondente.

Se il primo capitolo Tre Colori: Film Blu è riapparso nelle sale dall’11 al 13 settembre scorso, ora è la volta del secondo capitolo, Film Bianco di riproporsi con tutto il suo “candore”.

Trama

Tribunale di Parigi 1994. Il parrucchiere polacco Karol Karol (Zbigniew Zamachowski) è costretto a divorziare dalla moglie Dominique (Julie Delpy) poiché la coppia non ha avuto la possibilità di consumare il matrimonio per via dell’impuissance (impotenza) di Karol, che una volta formalizzata la separazione tenta disperatamente e vanamente di opporsi alla sentenza del giudice, prorompendo con la frase: “Dov’è qui l’uguaglianza?“, probabilmente adducendo alle sue origini e alla comunicazione stentata che ne deriva, mal sopportata dal magistrato.

Karol è dunque senza casa né documenti, e senza soldi (eccettuata una moneta da due franchi il resto dei suoi possedimenti si limita alla sua valigia da parrucchiere, contenente diplomi e strumenti del mestiere) e mentre è seduto a terra nella metro intento a improvvisare un motivetto polacco, per racimolare qualche elemosina, cattura l’attenzione di un connazionale Mikolaj (Janusz Gajos), che gli propone di porre fine alla vita di un uomo che non ha il coraggio di suicidarsi, per denaro.

Karol non accetta l’ offerta, propone invece a Mikolaj di accompagnarlo in Polonia. Come? Imbacarcando e ritirarando la valigia una volta in patria. Valigia contenente Karol (ricordiamo sempre che è senza documenti). La valigia viene rubata da alcuni criminali che aprendola, rimangono increduli e delusi. Alla fine Karol riesce a trovare il domicilio del fratello Jurek (Jerzy Stuhr), anch’egli parrucchiere. Karol inizia a lavorare presso il fratello e come guardaspalle di un usuraio (utilizzando una pistola a salve, che si rivelerà importante), ma la somma racimolata non è sufficiente per ciò che vuole fare: comprare e rivendere un terreno speculando alle spalle di un conatdino. Riprende dunque contatto con Mikolaj poiché è disposto a occuparsi di questo sconosciuto non abbastanza coraggioso per farla finita. Quell’uomo è proprio Mikolaj, che assicura a Karol della irreversibilità della sua decisione e Karol spara. Un colpo a salve. Dopo l’accaduto i due rimangono amici e con la somma pattuita per l’omicidio, divengono soci in affari.

Dominique

A questo punto Karol inscena la sua morte, e al finto funerale vede da lontano la ex moglie, ereditiera di tutti i suoi averi. Il lascito testamentario è parte della vendetta. La vede piangere e ne è sorpreso ma felice.

Dominique torna in albergo e Karol è lì ad attenderla. Per la prima volta, passano la notte insieme. La mattina dopo in assenza di Karol la polizia irrompe nella stanza poiché Dominique è sospettata dell’omicidio dell’ex marito, vista la consistente eredità destinatale in caso di morte di Karol, un uomo in ottima salute scomparso improvvisamente. La scena finale vede Dominique affacciata alla finestra del carcere, che mima a Karol la volontà di tornare insieme a lui, che nel frattempo è in lacrime.

Perché riscoprire oggi questo capolavoro

Rivedere Bianco è un’occasione unica. Analizza la spietatezza data dalla voglia di rivalsa, di un uomo ferito che tenta di condannare la donna che lo ha rifiutato, senza davvero odiarla. L’ossessione febbrile quanto il bianco abbacinante della fotografia, che spinge quest’uomo ad una macchinazione estrema, fa riflettere non soltanto sulle dinamiche della società odierna bensì travolge ogni spettatore in una valanga di quesiti di autoanalisi.

L’uguaglianza è il desiderio di riparare, e di conquistare una parità tradita, millantata come diritto precostituito, ma che in realtà è un obiettivo da raggiungere lottando.

Dunque affrettatevi: Film Bianco di Krzystztof Kieslowski dal 9 all’11 ottobre al cinema!

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