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Black Mirror: i migliori episodi – Le sei gemme

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Finalmente dopo quattro anni di attesa è arrivata la sesta stagione di Black Mirror, serie antologica britannica di Netflix che cerca di raccontare il disagio collettivo nei confronti della modernità in cui viviamo, attraverso una serie di episodi ricchi di suspense e di mistero. Il cast, la trama e l’ambientazione sono diversi in ogni episodio, ma il tema affrontato è comune: l’incedere e il progredire della tecnologia, l’assuefazione e la dipendenza che questa provoca nelle nostre vite e i suoi effetti.

Lo “specchio nero” del titolo allude infatti agli schermi spenti di smartphone, palmari, computer e televisioni, di cui non riusciamo più a fare a meno. La serie ha ottenuto 1 candidatura a SAG Awards, 1 candidatura a CDG Awards, ha vinto un premio ai Producers Guild e 1 candidatura a ADG Awards. In questo articolo della rubrica ” Le sei gemme” abbiamo pensato di elencare quelli che per noi sono i sei migliori e più rappresentativi episodi.

black mirror

S1 E2 – 15 milioni di celebrità

Questo episodio rappresenta indiscutibilmente un motivo di satira nei confronti della necessità costante dell’uomo di cercare popolarità e distrazione attraverso programmi d’intrattenimento.

In un futuro non meglio precisato, il lavoro, svolto esclusivamente da giovani adulti, consiste nel pedalare ad una speciale cyclette: l’energia fisica spesa nell’azione viene convertita in una serie di crediti grazie ai quale è possibile acquistare cibo, saponi, accessori per il proprio avatar e programmi televisivi. Tra gli show di maggiore successo, c’è un talent, Hot Shot, a cui i lavoratori aspirano partecipare per poter smettere di pedalare e avere finalmente una vita agiata. Per accedere alle selezioni, però, occorre pagare quindici milioni di crediti, una cifra non indifferente ed inoltre nello show non sempre si può far semplicemente successo o tornare a pedalare, ma ci sono molte alternative nel mezzo…

S3 E1 – Caduta libera

in questo episodio il modo per diventare popolare è tanto semplice quanto simile al nostro, ovvero tramite l’assegnazione di un punteggio che va da 1 a 5 stelle, cosa che tendenzialmente si fa ogni qualvolta si interagisce con un’altra persona. In questo episodio la satira si sposta sul mondo dei social, e sulla necessità delle persone di avere conferme attraverso i like.

Caduta Libera si basa sull’estremizzazione della potenza del social, già oggi al centro di fortissime e crescenti tensioni sociali. Se l’ossessione dei “like”, il cyberbullismo o la frenesia della “condivisione” sono già oggi una realtà sempre più diffusa, immaginate cosa potrebbe succedere in una società in cui tutto dipende dal tuo “rating” personale.

E’ questo quello che succede a Lacie Pound che vive in un mondo dove tutto – dall’avere o meno dei posti su un aereo al quartiere dove si può vivere, dipende dal punteggio che ciascuno ha sul canale social. Un punteggio che speciali lenti permettono a tutti di vederlo “dal vivo” incontrando le persone. Ne nasce così un mondo distorto eppure così familiare a molti ambienti social di oggi. Dove qualunque rapporto è finalizzato ad “ottenere punteggi alti”, avere più rating e posizionarsi socialmente.

S4 E1 – USS Callister

Questo episodio ci ricorda che essere intelligenti e brillanti sul lavoro non significa essere individui rispettati, ma anzi, le insicurezze che insidiano le menti geniali sono le più pericolose e ci mostra come il rifugiarsi in un mondo virtuale può appagare le delusioni del mondo reale.

Infinity è il gioco multiplayer online di maggior successo al mondo: esso permette simulazioni del tutto realistiche di viaggi e battaglie spaziali, grazie a un avanzato sistema di realtà virtuale a immersione totale, tramite una connessione diretta al cervello del giocatore. Nonostante questo, Robert Daly, creatore del gioco e co-fondatore dell’azienda che lo produce, è un uomo solo, depresso e sottomesso: sfruttato dal suo socio James Walton, e trattato con sufficienza persino dai suoi dipendenti, nel tempo libero si rifugia in una versione modificata di Infinity, alla quale solo lui ha accesso.

Basata sulla serie cult di fantascienza Space Fleet, nella sua privatissima realtà virtuale Robert è l’eroico Capitano Daly, comandante dell’astronave USS Callister: un condottiero coraggioso e infallibile, amato e riverito dal suo equipaggio. Sino a questo momento, USS Callister sembra raccontarci dell’innocente fuga dalla realtà di un personaggio degno di compassione. Ma la verità è ben differente, e alcuni segnali ci mettono in allarme sin dall’incipit dell’episodio: infatti, i membri dell’equipaggio di Daly somigliano sin troppo allo staff della sua azienda, e la loro devozione non sembra poi così naturale…

S4 E6 – Black museum

Black Museum riesce a racchiudere in questo racconto antologico l’essenza degli spunti narrativi salienti dell’intera serie, ossia le diverse declinazioni del rapporto uomo-tecnologia, potrebbe infatti sembrare l’episodio conclusivo della serie, ma per fortuna non lo è!

In questo episodio di Black Mirror, Nish, la protagonista, è in viaggio, ma la sua macchina ha bisogno di ricaricarsi. Si ferma quindi presso una costruzione solitaria chiamata Black Museum, dove il proprietario, Rolo Haynes, la invita ad entrare per poterlo visitare. Nish è l’unica persona oltre al proprietario, perciò la visita guidata si concentra sulle curiosità di lei riguardo gli artefatti tecnologici disposti nelle teche. Haynes le racconta quindi la storia di alcune delle tecnologie esposte, partendo da una riguardante il campo medico. Per ultimo il propietario del Black Museum lascia il racconto di quella che una volta era l’attrazione principale, ma proprio durante questo racconto si scopre che Nish non era li per caso e che il proprietario del Black Museum sta per pentirsi di aver aperto questa attività.

S5 E3 – Rachel, Jack e Ashley Too

Rachel, Jack e Ashley Too è stato un episodio molto criticato perché banalizza delle tematiche importanti come il senso di inadeguatezza e il disagio adolescenziale facendo una morale spicciola e regalando un lieto fine di cui nessuno sentiva la necessità. In oltre nell’episodio era presente un argomento molto “in voga” oggi, e cioè l’uso dell’IA, anche se non nei modi in cui viene usata ora.

Rachel è una quasi quindicenne timida e impacciata che si trova a gestire tante novità nella sua vita: casa nuova, scuola nuova, un nuovo assetto familiare dopo la morte della madre. Si trova così a crescere in una casa dove vive con la cupa sorella e il padre, un derattizzatore. In un mondo che non sembra accorgersi di lei, Rachel vede nella sua cantante preferita Ashley O un rifugio sicuro, colei che sa motivarla con i suoi messaggi positivi. Durante un’intervista, la cantante pubblicizza una nuova bambola, Ashley Too, programmata come la sua mente. Rachel ne ottiene una per il compleanno, iniziando ad esplorare la mente di Ashley. Al contempo, la cantante attraversa una crisi artistica e d’esistenza, da cui sembra non poter uscire a causa di troppe restrizioni, tra cui spunta l’autoritaria zia/manager Catherine.

S6 E1 – Joan è terribile

In un mondo d’intelligenza artificiale sempre più all’avanguardia la domanda che ci si pone è: dove andremo a finire? L’essere umano verrà sempre di più accantonato dal progredire dell’intelligenza artificiale? Alla fine l’AI permetterà, sempre più, di risparmiare sui costi, sia a livello giornalistico sia a livello di produzione musicale e cinematografica. La domanda da porsi è: un futuro come quello presente in Streamberry è veramente inattuabile?

Anche se naturalmente Joan è terribile porta tutto questo all’estremo, uno dei presunti vantaggi dell’Ai generativa è che la tecnologia permetterà di creare contenuti personalizzati, tagliati su misura sui nostri gusti individuali: il nostro personale inferno algoritmico, targettizzato così efficacemente che non riusciremo a staccare gli occhi.

Joan Tait è una donna in carriera sulla trentina. Una persona alquanto normale che vive un esistenza d’insoddisfazione, ritrovandosi incastrata dentro una vita che non aveva desiderato o scelto per lei. Ora lavora in una grande azienda, quando il suo sogno era quello di aprire una piccola caffetteria, dove si realizza un caffè di alta qualità. Questa situazione la resa cinica verso il mondo, portandola a reprime le proprie sensazioni, dentro una facciata di finta educazione/indifferenza, quando invece dentro di lei ci sono sentimenti di disperazione e di rabbia. 

La sua vita cambia completamente quando sulla piattaforma on demand Streamberry, Joan e il suo partner iniziano a guardare una serie dal titolo Joan Is Awful, che altro non è che la vita stessa di Joan Tait. La donna si ritrova così a visionare sullo schermo le sue ultime ore della giornata, entro una serie che non nasconde i pensieri di Joan ma li mette in mostra, narrando l’aspetto più “malvagio” della donna. La serie andrà a rovinarla, perché da questo momento perderà il proprio lavoro, il proprio fidanzato (che non amava più) e ogni sua libertà di vivere. Tutto ciò che vivrà, d’ora in poi, finirà sulla serie Streamberry, dove lei è interpretata dalla star del cinema Salma Hayek.

Questi sono i sei episodi che secondo noi sono i più belli e caratteristici della serie, fateci sapere nei commenti se avreste incluso altri episodi e quali.

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